Notte Bianca degli Ipogei, il 18 agosto a Taranto

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Dalle 20 all’una di notte, per la  Notte Bianca degli Ipogei, un percorso nella Taranto sotterranea con l’apertura in contemporanea  di 11 siti, ai quali si potrà accedere con un ticket integrato

TARANTO – Undici ipogei aperti straordinariamente e in contemporanea, un evento diffuso di valorizzazione del patrimonio storico e culturale, un’occasione di scoperta di luoghi spesso chiusi o di rara fruizione. Torna, a grandissima richiesta, “La Notte Bianca degli Ipogei” in programma a Taranto domenica 18 agosto.

Dopo le scorse edizioni e migliaia di presenze provenienti anche da altre regioni e dall’estero, nuovo appuntamento del format ideato da Taranto Grand Tour che continua a registrare uno straordinario riscontro di pubblico. L’iniziativa è realizzata con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia e il patrocinio di Comune di Taranto e Confcommercio Taranto.

I visitatori potranno scoprire l’ipogeo di Sant’Agostino, di Sant’Andrea degli Armeni e di Arco Paisiello. E poi l’ipogeo Portacci nel cuore di via Duomo e quelli dei palazzi Antonelli, Barion Santamato, Galizia, Stola e Spartera. Grande interesse anche per l’apertura degli ipogei di via Cava: quello funerario e il frantoio normanno. I siti, selezionati dopo una fase preliminare di studi e ricerche, saranno aperti dalle 20 all’una di notte e, con un unico ticket integrato, sarà possibile visitarli tutti.

Nelle aree sotterranee, inoltre, è prevista la presenza di personale specializzato che accompagnerà i visitatori in questo affascinante viaggio nel passato di Taranto.

«Crediamo che questo percorso – spiegano gli organizzatori – sia ricco di potenziale. Per l’unicità dei luoghi e il loro vissuto, ma anche per l’interesse che riescono a suscitare tra chi sceglie di visitarli. Si tratta di un affascinante itinerario tra i più significativi ambienti sotterranei di quella che fu l’Acropoli greca, alcuni dei quali sottostanti i palazzi nobiliari, in cui ammirare tagli di cava e blocchi di età greca, resti di strutture romane e medievali».

Ma come nascono gli ipogei? Per risalire alle loro origini occorre fare un salto indietro nel tempo. Sin dall’età greca si è cavato il banco roccioso dell’attuale città vecchia, ottenendo in tal modo non solo materiale da costruzione per gli edifici superiori, ma anche i cosiddetti ipogei, per l’appunto ambienti sotterranei, utilizzati per i più svariati scopi: produttivi, abitativi, di culto o ricoveri per animali.

Il progetto si caratterizza in quanto tassello fondamentale per la creazione di un prodotto turistico innovativo, complice la valorizzazione di molteplici attrattori culturali che, messi in rete, riescono persino ad amplificare le loro potenzialità.

«La messa a sistema degli ipogei – anticipano i referenti di Taranto Grand Tour – vuole essere il primo passo di un progetto ancora più ambizioso: il Museo diffuso degli Ipogei, un ulteriore polo di attrazione turistica della città dei due mari».

Da sottolineare, poi, che non si tratta di una visita guidata tradizionale, dal momento che – mappa alla mano – i visitatori potranno raggiungere in autonomia i vari siti nei quali i singoli addetti forniranno loro tutte le informazioni o racconteranno curiosità legate al luogo.

Già partite le prevendite (info https://bit.ly/3W99E6D e 388.7848371). Contributo unico 8 euro, gratuito per i minori di 12 anni. Il giorno dell’evento, dalle ore 19, sarà possibile acquistare i ticket al botteghino presso l’Info Point di piazza Castello o convertire in cartacei i biglietti acquistati online. I posti però sono limitati. La vendita dei biglietti sarà interrotta una volta raggiunta la capienza massima stabilita per ragioni di sicurezza e per garantire la migliore fruizione possibile. A settembre è prevista un’altra data.

Nel frattempo, proseguono anche i tour guidati agli ipogei (con prenotazione obbligatoria). Si tratta di quattro itinerari, distinti da altrettanti colori, che richiamano le caratteristiche dei sotterranei del centro storico, dal giallo del carparo al blu del mare su cui si affacciano.