Al Teatro Mercadante di Altamura, October Jazz proporrà quattro appuntamenti e la direzione artistica del Maestro Antonio Dambrosio
ALTAMURA – Giunta alla 5° edizione, la rassegna “October Jazz”, diretta dal musicista altamurano Antonio Dambrosio, si svolgerà per tutto il mese di ottobre 2024 con quattro imperdibili appuntamenti al Teatro Mercadante. La rassegna che ha visto, nelle scorse edizioni, la partecipazione di artisti quali, Fabrizio Bosso, Antonella Ruggero, Renzo Ruggeri, Vince Abbracciante, Mirko Signorile, Antonio Dambrosio, Nicola Pisani, Achille Succi, Mario Marzi e tanti altri, mette in luce le risorse del territorio aprendo finestre sul mondo internazionale in un rapporto di interscambio culturale teso al confronto tra diversi approcci.
Quest’anno, in particolare, gli appuntamenti dell’October Jazz hanno come filo conduttore il tema della Pace, visti i conflitti in atto nel mondo. “Abbiamo bisogno di un mondo migliore con meno armi e più note”, il commento del direttore artistico Dambrosio.
Aprirà la rassegna, il 4 ottobre, un nome di spicco nel panorama jazz internazionale: il chitarrista australiano Frank Gambalecon il suo “Natural High” trio. Nato come chitarrista blues ed indirizzato al jazz da Chick Corea, Frank Gambale è divenuto celebre per far parte della Elektric Band del grande tastierista. Artista che non si è mai risparmiato in termini di sperimentazione ed innovazione, Gambale ha apportato al suo strumento nuove tecniche ed accordature che lo hanno distinto e che sono diventate con il tempo il suo marchio di fabbrica: il ‘Gambale Technique Sweep Picking’ continua ad ispirare generazioni di musicisti. Inoltre, è prevista un’esclusiva master class prima del concerto insieme al chitarrista. Tutti i dettagli per iscriversi saranno forniti in seguito sui canali social del Mercadante.
L’11 ottobre ad esibirsi sul palco, Vince Abbracciante, Antonio Dambrosio e Gianni Vancheri con “I Love Hammond”. Un viaggio attraverso le sonorità di uno strumento musicale che ha segnato un’epoca nella storia della musica moderna. È l’inizio del 1934, precisamente il 19 di gennaio, quando Laurens Hammond, ultimato il suo progetto, si precipita a depositare la domanda per far brevettare la sua ultima invenzione. Negli anni ’50 moltissimi musicisti jazz iniziarono ad utilizzare i nuovi suoni dell’organo elettrico che nel decennio successivo si affermò in maniera definitiva anche nella musica pop. Tra i tantissimi ad usufruire di questo strumento possiamo citare gente del calibro di: Keith Emerson, Rick Wakeman, Jimmy Smith, Dave “Baby” Cortez, Booker T, Brian Auger, e tanti altri.
Terzo appuntamento il 18 ottobre con Pino Mazzarano, Cinzia Eramo e Giovanni Astorino e il “Rebel Hearts”. Cinzia Eramo e Pino Mazzarano, sono un duo consolidato da oltre quindici anni di collaborazione che, per l’occasione, si arricchisce della presenza carismatica del violoncellista Giovanni Astorino. Il repertorio è jazz contemporaneo, ispirato ai temi di grandi artisti come Pat Metheny, Carla Bley, David Bowie, Joni Mitchell, Leonard Cohen, con un linguaggio vitale e creativo che invita ad esplorare sempre nuove sonorità. “Rebel Hearts” è uno sguardo realistico sul mondo, radice di un certo attivismo musicale con attenzione ai temi della globalizzazione, della guerra, dell’ecologia che trascendono in un inno alla bellezza, alla vita, all’amore in tutte le sue forme.
Il 25 ottobre chiude la rassegna Gianfranco Menzella 4et. con “Dedicated to Bob Berg”.
Un viaggio nella New York degli anni ‘80 e ‘90, un tributo all’estetica di un grande sassofonista che insieme a Michael Brecker ha delineato il linguaggio postcoltraniano: Bob Berg. I brani dal sound moderno con richiami pop e davisiani, fanno parte del repertorio di Berg degli ultimi anni della sua carriera, influenzati dalle collaborazioni con M.Stern, C.Corea, D.Kikoski. Tra i brani, una composizione originale “Mr Berg” di Gianfranco Menzella.
Nel cuore di una città come Altamura che ha sempre saputo apprezzare e nutrire l’arte, “October Jazz 24” emerge non solo come un’occasione di festa, ma come un vero e proprio ponte culturale. Un viaggio attraverso le diverse sfumature del jazz, dalle sue radici più profonde alle sue evoluzioni contemporanee. Ogni serata promette di essere un’esperienza unica, un dialogo tra passato, presente e futuro, un’opportunità per perdere e ritrovare sé stessi nelle avvolgenti melodie jazz.