Si prosegue nel pomeriggio al Museo Civico
BARI – Si è tenuto questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano e del presidente e vice presidente della commissione Culture, Giuseppe Cascella e Filippo Melchiorre, il primo appuntamento in programma in oggi in occasione della celebrazione della Giornata nazionale del dialetto
L’iniziativa, promossa dall’assessorato alle Culture e dalla commissione Culture del Comune di Bari, anche quest’ anno è stata organizzata in collaborazione con le associazioni riunite nel progetto oMaggio a Bari, ideato e coordinato da Vito Signorile.
Operatori e associazioni hanno parlato di costumi, tradizioni e lingua barese, e il pubblico ha ppotuto assistere alle performance di Davide Ceddìa, Rocco Capri Chiumarulo, Antonella Genga, Maria Giaquinto, Dante Marmone, Nicola Pignataro, Nico Salatino, Tiziana Schiavarelli, Vito Signorile.
All’incontro, aperto al pubblico, è intervenuta Rosa Grazioso, consigliera incaricata del sindaco per le politiche di supporto alle attività culturali nelle scuole dell’obbligo, che ha coordinato la partecipazione all’incontro degli alunni degli istituti scolastici Perone Levi e Duse di San Girolamo
La festa del dialetto prosegue nel pomeriggio, dalle ore 18, alla presenza dell’assessore alle Culture Silvio Maselli, nel Museo Civico, in Strada Sagges 13, con letture e performance di poeti contemporanei, attori e musicisti.
L’anno scorso venne riservata particolare menzione, in apertura della manifestazione, a Francesco Saverio Abbrescia, al quale si fanno risalire le prime ipotesi di scrittura in dialetto. Quest’ anno lo stesso privilegio è riservato a Gaetano Savelli autore, tra l’altro, della traduzione nel nostro dialetto della Divina Commedia di Dante.
La partecipazione alla festa della baresità è gratuita.
“La quarta Giornata nazionale del dialetto – ha detto Giusi Cascella – verrà festeggiata in due momenti, questa mattina qui a Palazzo di Città e oggi pomeriggio alle ore 18 nel Museo Civico. L’augurio è che il prossimo anno questa ricorrenza si possa celebrare nel posto forse più antico e rappresentativo della nostra città, ovvero il teatro Piccinni, che si spera sarà completato. Questa giornata dimostra che Bari vanta una storia davvero millenaria, raccontata e divulgata con successo grazie alle iniziative di persone come Nicola Pignataro nelle scuole, e Nicola Cutino tra gli adulti. Questa storia porta con sé un dialetto che deriva da tantissimi popoli che qui si sono insediati, e che hanno portato ognuno un contributo particolare alla cultura della città. Un dialetto che porta pronunce francesi, latine, spagnole, greche. Questa esperienza di grande arricchimento verrà percorsa oggi dagli studiosi, poeti e attori che parteciperanno alla giornata”.
“La riscoperta del nostro dialetto – ha sottolineato Filippo Melchiorre – è fondamentale soprattutto per la formazione delle generazioni più giovani, alle quali chiediamo simbolicamente di custodire gelosamente e orgogliosamente le tradizioni dei loro avi. È necessario portare con sé queste tradizioni, ovunque andiamo, e riscoprire la bellezza della nostra città e della sua storia. Iniziative come questa servono a riallacciare il rapporto tra i cittadini baresi e la loro splendida storia, che negli ultimi anni si era come disperso”.
“La commissione Cultura – ha affermato Paola Romano – ha il merito di aver ricucito ogni giorno, con sapienza, il rapporto tra le nostre scuole, alunni e insegnanti, e la tradizione storica culturale tramandata dagli operatori dello spettacolo. Già l’ anno scorso, in occasione della Giornata, furono organizzati gli incontri “Conosci la tua città” con le scuole baresi, e lo stesso entusiasmo lo ritroviamo oggi. L’amministrazione ritiene che la lingua sia uno strumento di comprensione della storia e dell’identità culturale di una comunità, e che contenga il Dna di un popolo. Siamo consapevoli che le singole parole del nostro dialetto, che spesso racchiudono significati diversi a seconda del contesto nel quale vengono pronunciate, costituiscono un patrimonio inestimabile che non va disperso, perché raccontano davvero chi siamo. Il dialetto è una lingua vera e propria, è cultura, va amato e certamente insegnato nelle nostre scuole”.
Ringraziando l’amministrazione e le associazioni che hanno aderito al progetto oMaggio per Bari, Vito Signorile ha osservato che “mettendo in comune proposte e idee, si è riusciti a offrire qualcosa alla città. Da noi il dibattito sul dialetto è in verità molto antico, e ci ha aiutato a uscire da un lungo periodo nero, nel quale questo linguaggio è stato perseguitato. Adesso, l’interesse nei suoi confronti è rinato, e auspico che riprenda il proprio rango di lingua scritta e parlata, e venga insegnato anche alle generazioni più giovani”.
Queste le associazioni coinvolte nel progetto oMaggio a Bari:
Abeliano, Accademia Nicolaiana, Acli Dalfino, Arta, Artelier 195, Arterrae, Badathea, Movimento Internazionale “Donne e Poesia”, Figuranti di San Nicola, Kokopelli, L’ allegra compagnia, Mare Barese, Circolo Comunicazioni Sociali Vito Maurogiovanni, Mondo Antico e tempi moderni, Musae, Orizzonti, Italo Ellenica “Pitagora”, Porta d’ Oriente, Pugliarte, Quelli del Teatro, Radicanto, Radio Popizz, Said, Terrae, Time for smile, Al Noir, Polyphonè.