Orsara e l’Appennino luoghi generativi: arrivano architetti da tutta Italia

56

peppe zullo e lino banfi nell'orto della tenuta di villa jamele

Quattro giornate con workshop, laboratori e conferenze che daranno vita a nuovi progetti. L’evento che si terrà dal 17 al 20 settembre è patrocinato dal Consiglio Nazionale degli Architetti

ORSARA DI PUGLIA (FG) – Progettare il futuro e farlo a partire dall’evento generativo per eccellenza, il matrimonio, nell’area che è simbolo e metafora della necessità di trovare una nuova centralità da cui far ripartire l’intero paese: l’Appennino. Sono queste le coordinate di senso de “La casa degli sposi”, simposio nazionale sull’architettura che si terrà a Orsara di Puglia, dal 17 al 20 settembre 2020, con professionisti e studi professionali provenienti da tutta Italia, per una iniziativa la cui rilevanza è testimoniata dal patrocinio e dalla partecipazione del Consiglio Nazionale degli Architetti. L’iniziativa, inoltre, è patrocinata da Comune di Orsara di Puglia, Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti della Puglia e Ordine degli Architetti della provincia di Foggia. A Orsara di Puglia, dal 17 al 20 settembre 2020, le tenute dello chef Peppe Zullo ospiteranno “La casa degli sposi”, quattro giorni di laboratori, conferenze, tavole rotonde e illustrazione di progetti ideati e realizzati sul tema del matrimonio. L’iniziativa, la cui partecipazione da parte degli architetti dà diritto al riconoscimento di 20 Crediti Formativi Professionali da parte dell’Ordine degli Architetti di Foggia, è organizzata dall’associazione culturale Atelier Appennini (info e iscrizioni: www.atelierappennini.it). Nelle tenute di Villa Jamele e Nuova Sala Paradiso, si confronteranno architetti di fama internazionale invitati a coordinare i laboratori. Al termine delle quattro giornate, dovranno progettare un’architettura che sintetizza un evento a cui molti giovani, ma non solo, affidano aspettative fondamentali.

LA CENTRALITA’ DELL’APPENNINO. Atelier Appennini è un’Associazione culturale che rimette al centro del dibattito il futuro del nostro territorio e auspica una transumanza di ritorno dalle periferie degradate delle grandi città agli Appennini. Nata da un’idea di Pino Pasquali, viene fondata insieme a Valeria Penna e Sandra Maria Galbo nel 2014. Grazie al contributo culturale di Giorgio Muratore e alla collaborazione fondamentale di giovani sparsi su tutto il territorio, Atelier Appennini si è resa promotrice di numerose attività come conferenze, presentazioni, laboratori e partecipazioni a concorsi sul tema del territorio appenninico. Dal 2014, come una “compagnia di giro”, si muove su e giù per i borghi degli Appennini, organizzando ogni anno workshop di progettazione con il coinvolgimento di giovani professionisti del settore (architetti, fotografi, designer, curatori, ecc..), cercando di diffondere l’idea secondo la quale è da questi luoghi che si deve ripartire per innescare una nuova economia. Ed è da questi territori, in parte abbandonati, che è possibile un nuovo “Rinascimento” non solo economico ma anche culturale e sociale.

L’IMPEGNO SULLE AREE INTERNE. Proprio sulle aree interne, l’Ordine degli Architetti della provincia di Foggia è particolarmente attivo in questi anni e negli ultimi mesi con una lunga serie di iniziative e, non da ultimo, con il dibattito avviato sul ruolo del capoluogo e la messa a sistema delle potenzialità espresse dell’entroterra di Capitanata. “Con 61 comuni, 29 dei quali posti nel suo entroterra appenninico, Foggia è una delle provincie italiane dal più alto potenziale di sviluppo ‘total-green’ e totalmente innovativo. Non ci mancano lo spazio e le risorse ambientali, ma né l’uno né le altre sono stati finora trasformati in sviluppo sostenibile ed economia in cammino verso il futuro”, ha dichiarato Nicola Tramonte, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia.

CHI CI SARA’. Al “simposio” parteciperanno firme dell’architettura come Alessandra Accardi, Nicola Di Battista, lo studio Microscape, Pino Pasquali, Efisio Pitzalis, Beniamino Servino, Laura Thermes. Gli architetti provenienti da tutta Italia potranno farsi ispirare dalle architetture delle tenute di Peppe Zullo, strutture alle quali l’UNESCO ha riconosciuto il premio “Fabbrica del Paesaggio”. Si tratta di luoghi dove natura, architettura e ‘destinazione’ degli spazi rappresentano un habitat destinato ad accogliere, celebrare, dare significato e rilevanza a un momento, il matrimonio, che continua a rappresentare una tappa fondamentale per una coppia di persone che intendono costruire un “noi” partendo da un patto d’amore e da un reciproco impegno verso l’altro.