di Antonio Notarnicola
PALAGIANO (TA) – “Un tranquillo mattino di paura”. Questa volta la regista norvegese Siri Rutlin non c’entra, ma la paura vissuta in paese, lunedì mattina, era vera, di quelle che difficilmente si dimenticano. Erano da poco passate le 10,30 quando, nel corso di un violentissimo temporale scatenatosi più o meno un’ora prima, un potentissimo fulmine ha centrato in pieno il campanile delMunicipio di piazza centrale, Vittorio Veneto. Diciamo subito, per tranquillizzare tutti, che all’interno non c’era nessuno poiché gli uffici, oltre una quindicina di anni fa, vennero trasferiti nella nuova sede di corso V. Emanuele-via Sansonetti. Il fulmine che si è abbattuto ha letteralmente mandato in frantumi la vetrata dell’orologio e contestualmente bruciato il meccanismo interno che alloggiava nella torre campanaria. Nell’aria si è subito avvertito il classico odore di bruciato, da parte maggiormente dei residenti in zona, subito dopo si è sviluppato all’interno della torre un incendio. Sono stati allertati i Vigili del Fuoco che in poco tempo, giunti sul posto, hanno provveduto a domare le fiamme. E stata disposta l’interdizione di accedere alla struttura in attesa delle verifiche, da parte dei tecnici, delle condizioni statiche e se il vecchio Municipio simbolo di Palagiano, ha subito lesioni. In alcune abitazioni sono scoppiati i televisori, altri invece lamentano di aver subito danni all’impianto elettrico,in alcuni casi sono saltati gli automatismi di saracinesche, cancelli. La vetustà di alcuni impianti elettrici, anche pubblici, ha causato principio d’incendio, come accaduto in via Pietro Micca, dove sono dovuti intervenire, anche qui i VdF. Sorprende pero e non poco l’infausta fine dell’orologio in piazza. Dopo essere stato per oltre un ventennio fermo,maggiormente a causa della mancanza di reperibilità di pezzi di ricambio ormai usurati, la nuova amministrazione Lasigna, grazie alla collaborazione di un gruppo di volontari esperti del settore elettromeccanico, capeggiati da Angelo Tramonte, circa un anno fa sono riusciti a rimetterlo in funzione. Il fulmine che l’altra mattina si è abbattuto l’ha reso completamente inservibile. “Tutto da rifare”, era solito dire un famoso ciclista passato alla storia. Ora per vedere nuovamente le lancette scandire le ore e sentire i suoi graditirintocchi, cui tanta gente era ormai affezionata è necessario un impianto di sana pianta. E’ proprio il caso di dire che la “sfiga dell’orologio” non ci abbandona, anzi ci perseguita. Sarà evidentemente colpa di qualche amministratore, talmente affezionato ad essa, che la porta appiccicata addosso. Mettiamola così che è meglio.
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