Sei i luoghi scelti per questa maratona musicale «Al Piano» pensata come tributo alla 50esima edizione del Festival della Valle d’Itria appena conclusosi e alla quale daranno vita tredici interpreti di primo piano degli ottantotto tasti accanto ad altre iniziative, tra cui la proiezione in esclusiva per il Sud Italia del film testamento di Ryuichi Sakamoto.
Infatti, il programma di Piano Lab si aprirà nel Teatro Politeama Verdi proprio con la visione del film concerto «Opus» che vede protagonista il grande pianista e compositore giapponese premio Oscar per la colonna sonora del film «L’ultimo imperatore» (ore 19.15). Seguiranno i recital del pianista cubano Omar Sosa (ore 21.15) e di Roberto Cacciapaglia (ore 23). Nel chiostro del Carmine si ascolteranno, invece, Orazio Sciortino (ore 19.45), Oleg Marshev (21.15) e Leonardo Pierdomenico (ore 23).
La girandola di esibizioni prevede ancora nella Biblioteca Comunale la «lectio magistralis» su Beethoven del decano dei pianisti pugliesi, Michele Marvulli (ore 19.30), seguita dalla performance di Maurizio Baglini (ore 21.30), mentre nel chiostro di San Domenico sono attesi i recital di Boris Bloch (ore 20), Jean Marc Luisada (ore 21.30) e Costanza Principe (ore 23). La formula comporta per l’accesso ad ogni singolo luogo il pagamento di un unico biglietto acquistabile attraverso il circuito Vivaticket.
Ma non finisce qui, perché sono previste anche due iniziative a ingresso gratuito: una in piazza Plebiscito, dove a un concerto curato dalla Fondazione Paolo Grassi (ore 19.45) seguiranno i recital di Olivia Nelli (ore 21) e Thomas Umbaca (ore 22.45), l’altra in piazza XX Settembre, dove ci si potrà deliziare anche qui con Roberto Cacciapaglia (ore 20), e poi con il Taras Health Chorus, formazione composta in prevalenza da operatori sanitari e dal personale dell’Asl di Taranto sotto la guida di Pierluigi Lippolis (ore 21), e Luca Filastro, altro grande talento del pianoforte che, sempre per Piano Lab, sarà protagonista il 18 agosto, nella riserva naturale di Torre Guaceto, a Carovigno, di un concerto all’alba di grande impatto sonoro ed emotivo.
Si sottolinea, inoltre, che la proiezione di «Ryuichi Sakamoto | Opus», film diretto dal figlio del musicista, Neo Sora, e presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, segue quelle di Milano per Piano City e Rimini per
Percuotere la Mente e precede quelle del Romaeuropa Festival e dell’Estate Fiesolana.
Il film, distribuito in Italia da Nexo Digital e Mescalito Film in collaborazione con Ponderosa Music & Art, racconta l’ultimo concerto di Sakamoto e rappresenta una celebrazione della vita e del lavoro del leggendario musicista e compositore giapponese, scomparso il 28 marzo 2023.
Benché non fosse più in grado di esibirsi dal vivo, alla fine del 2022 Sakamoto raccolse le forze per lasciare al mondo un’ultima performance: un film concerto i cui protagonisti fossero soltanto lui e il pianoforte.
Curati da Sakamoto stesso e presentati nell’ordine da lui deciso, i venti pezzi che si ascoltano narrano una vita per la musica senza ricorrere alle parole. La scaletta copre l’intera carriera dell’artista, dal periodo da popstar con la Yellow Magic Orchestra alle magnifiche colonne sonore dei film di Bertolucci, alla musica del suo ultimo album contemplativo «12».
Girato in uno spazio intimo che conosceva bene, circondato dai suoi più fidati collaboratori, Sakamoto ha scelto di mettere la propria anima a nudo attraverso la musica, sapendo bene che avrebbe potuto essere l’ultima occasione, quale poi è stata questo film: il canto del cigno di un grande maestro.
«Memore della fascinazione di mio padre per il tempo, ho voluto evocare visivamente il trascorrere delle ore nel corso di un’intera giornata», spiega il regista Neo Nora, figlio dell’artista, che di quest’esperienza aveva detto: «Quando ho iniziato le riprese ero un po’ nervoso al pensiero che potesse essere l’ultima possibilità di condividere una mia performance.
Per cui abbiamo registrato alcuni pezzi al giorno, con molta cura. Ed ho suonato alcuni brani masi eseguiti al pianoforte solo, come “The Wuthering Heights” e “Ichimei/Piccola felicità”. Poi ho suonato “Tong Poo” in un nuovo arrangiamento, a un ritmo più lento di quanto l’avessi mai eseguito. E mentre pensavo a questa come la mia ultima opportunità di esibirmi – aveva concluso Sakamoto – sentivo anche di essere in grado di aprirmi a nuovi orizzonti».
Info pianolab.me – 080.4301150.
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