Un evento eccezionale, venerdì 12 novembre, nella Basilica Cattedrale, prodotto da Festival dei Monti Dauni in coproduzione con Symphonia Pugliese, grazie al sostegno di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, attraverso il bando “Custodiamo la Cultura 2020”
LUCERA (FG) – Cosa unisce le tradizionali messe da requiem e il linguaggio musicale del jazz?
Apparentemente nulla ma la loro contaminazione è il cuore di uno spettacolo eccezionale: la prima esecuzione assoluta del “Requiem in Jazz” di Silvano Mastromatteo, per soli, coro e big band, in memoria delle vittime della pandemia da Covid-19.
Ad eseguirlo, il prossimo venerdì 12 novembre, alle ore 20,30, nella meravigliosa Basilica Cattedrale di Lucera, l’Apulia Jazz Orchestra e il Daunia Gospel Choir. Un organico monstre di circa 50 artisti, affidato alla direzione musicale del maestro Agostino Ruscillo. Tutti i protagonisti sono artisti pugliesi, in primis il compositore: una produzione 100% made in Puglia.
Non è facile trovare nella letteratura jazzistica composizioni sacre nella forma della Messa da Requiem. Anzi, forse potremmo affermare di essere di fronte al primo tentativo del genere. Particolare, originale e, per certi versi, straordinario è l’incontro tra la metrica latina del testo liturgico e quel linguaggio assolutamente innovativo nato in America agli inizi del Novecento, il jazz, che assorbe gli stimoli della tradizione afroamericana, e che oggi è dichiarato patrimonio immateriale dall’UNESCO.
Dunque, uno sforzo di scrittura ed esecutivo, senza barriere concettuali o accademiche, che rende l’opera un vero “unicum” nel panorama musicale. Per Agostino Ruscillo, che avrà l’onore e l’onere di dirigere per primo questa pagina musicale, “l’esperimento di accostare il linguaggio jazzistico al testo latino della liturgia dei defunti di tradizione cattolica è un esperimento piuttosto raro, il cui unico precedente potrebbe essere quello del compositore Ladislav Simon che, nel 1992, scrisse un Requiem per due big band, coro misto e organo, anche se utilizzando soltanto frammenti di testo“.
Silvano Mastromatteo è un jazzista e compositore di origine garganica, formatosi sotto la guida di ottimi maestri. Ha concepito questa composizione come una vera e propria sfida autorale, facendo sostenere la metrica rigorosa e precisa dei testi in lingua latina da un linguaggio musicale inconsueto, tra jazz e swing, per un risultato assai interessante. “La scelta dell’organico e il tipo di linguaggio musicale utilizzato per il Requiem rappresentano in sé la commistione di culture diverse e distanti tra loro, sia da un punto di vista storico che musicale. – racconta l’autore Silvano Mastromatteo – Da un lato la liturgia cristiana, che racchiude in sé una lunghissima tradizione musicale europea, e dall’altro il jazz, il linguaggio musicale intriso di swing, che nasce dallo stesso bisogno di preghiera degli schiavi neri d’America“.
Insomma, la commistione di linguaggi ed elementi diversificati è una filosofia accattivante ed avvincente: il testo cantato dal coro rappresentano infatti la forza della parola sacra e l’ufficialità della liturgia cristiana, mentre il jazz e la big band danno voce all’energia e alla forza emotiva della preghiera.
Un grande evento organizzato dal Festival dei Monti Dauni che è riuscito ad intercettare un finanziamento regionale partecipando all’avviso pubblico “Custodiamo la cultura in Puglia” del Teatro Pubblico Pugliese, puntando su un progetto che mirasse a valorizzare il patrimonio musicale contemporaneo, con la proposta di un’opera originale di alto livello artistico. Il concerto gode anche del patrocinio morale della Diocesi di Lucera-Troia, del Comune di Lucera, e ARCoPu – Associazione Regionale Cori Pugliesi e si realizza anche grazie al sostegno dei Club Lions e Rotary di Lucera, dello Studio dentistico Rendinella e HDI Assicurazioni di Ficarelli e alla coproduzione di Symphonia Pugliese, rappresentante esclusivo di questo spettacolo.
Infine, la valorizzazione del patrimonio musicale incontra anche la promozione del patrimonio storico architettonico dei luoghi sacri: l’esecuzione del Requiem in Jazz in stile contemporaneo rafforza il legame tra la sfera culturale e quella spirituale. La Basilica Cattedrale di Lucera, nel cuore della città, è un esempio di architettura gotico-angioina. Eretta per volere di Carlo II d’Angiò e consacrata nel 1302; fu dichiarata Monumento Nazionale nel 1874. Dunque, si applica ancora una volta il motto caro al Festival dei Monti Dauni: “arte nell’arte”.
Ingresso gratuito consentito con solo Green Pass e prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite.