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Primitivo di Manduria, la modifica al disciplinare tutela la terra e il nome Manduria

Consorzio di Tutela: “Maggiore garanzia e qualità per il nosro amato vino”

MANDURIA (TA) – La modifica al disciplinare per il Primitivo di Manduria dop tutela l’uva, i viticoltori, la terra e la qualità. Il Consorzio di Tutela del Primitivo ha proposto la modifica del disciplinare Primitivo di Manduria con il riconoscimento di un’unica denominazione di origine controllata e garantita che includa anche l’attuale Docg “Primitivo di Manduria dolce naturale”.

Il passaggio a Docg è la prima condizione per tutelare il nome Manduria rispetto alla non tutela che ha oggi il Primitivo. La modifica ha come obiettivo la valorizzazione del genius locicioè del nome Manduria e della sua forza, infatti, nell’articolo 1 invertiamo la denominazione da Primitivo di Manduria a Manduria Primitivo consacrandolo come il gotha dei vini rossi italiani. Passando la denominazione a docg avremo maggiore garanzia e qualità per il nostro amato vino

Per l’attuazione e l’avvio dell’iter di riconoscimento della Docg Primitivo di Manduria a partire dall’anno 2019, il Consorzio di Tutela ha formalmente approvato articolo per articolo, una prima proposta di sinottico* (*disciplinare redatto su tre colonne che mette in un unico campo di lettura i singoli articoli tra il disciplinare vigente e la proposta di modifica e una terza colonna con le motivazioni della proposta) nella seduta assembleare del 28 luglio 2020 e poi approvato una seconda proposta di sinottico che ha recepito le modifiche sui singoli articoli sottoscritti dai soci nelle sedute assembleare del 4 e del 5 ottobre 2021.

Le assemblee sono state sempre accompagnate dai lavori del Consiglio di Amministrazione che in più sedute e riprese ha lavorato alle proposte tecniche cosi come redatte nei sinottici. Parallelamente l’ufficio comunicazione ha lavorato alla divulgazione delle proposte di riconoscimento della DOCG Primitivo di Manduria con l’invio in “erga omnes”, cioè a tutti i produttori certificati che utilizzano la Doc Primitivo di Manduria, inoltre ha distribuito i sinottici accompagnati da locandine 70 x 100 sia negli uffici delle associazioni di categoria e sia negli uffici delle singole Cantine cooperative. A questa divulgazione diretta delle proposte, la comunicazione ha riguardato 25 articoli e 8 interviste del presidente.

I punti in discussione hanno riguardato la resa di produzione delle uve e l’imbottigliamento in zona di produzione. Sul punto, rese di produzione si è stabilito che è importante per la Docg definire un livello di qualità minima delle uve maggiore rispetto alla Doc, qualità intesa sia come grado naturale minimo alla raccolta che è stato elevato a 13,5 % volume (oggi è 13%) e sia come grado di maturazione tecnologica intesa come estratto riduttore minimo elevato per la tipologia base a 29 g/l (oggi è 26 g/l). Per quanto riguarda la resa di produzione delle uve, si è stabilito che gli attuali 90 quintali ad ettaro sono un valore comunque contenuto e rispettoso come per altre docg caratterizzate da varietà a grappolo pesante come l’Aglianico del Taburno o il Morellino di Scansano e poi ricordiamoci che nel caso di necessità di riduzioni di rese per interventi di gestione delle produzioni, l’articolo 39 della legge 238/16 consente al Consorzio di intervenire sempre e comunque stabilendo per ogni singola vendemmia quanto produrre e come produrre nel rispetto dei valori princìpi per le uve e per i vini.

Per il punto imbottigliamento in zona di produzione, la proposta era e rimane aperta, nel senso che nessuno intende porre limiti ad un possibile futuro intervento in questa direzione ma la realtà dei fatti ci dice che le attuali proporzioni tra prodotto imbottigliato in zona di produzione e prodotto imbottigliato fuori zona di produzione non permette compromessi né di tipo economico né di tipo autorizzativo per cui il Consiglio di Amministrazione del Consorzio ha valutato che “oggi” non ci sono le ragioni economiche per richiedere la chiusura dell’imbottigliamento in zona di produzione.

Questo perché più del 50% della nostra Dop Manduria è imbottigliato al di fuori dell’areale di produzione pertanto il numero di deroghe da concedere non andrebbe a mutare la situazione che rimarrebbe invariata e quindi si continuerebbe a imbottigliare di più di fuori zona.

Abbiamo inserito la nuova menzione qualitativa Gran Selezione che è attribuita ai vini Docg ed è prevista dal Testo Unico Vino. Si differenzia dalle altre tre altre tipologie (Primitivo di Manduria, Primitivo di Manduria Riserva e Primitivo Dolce Naturale) perché è il risultato prodotti dai nostri famosi alberelli.

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