Attualità Puglia

Puglia agricola nella Manovra, la CIA: “Ora però non si perda tempo”

Carrabba (Cia Puglia): “Interventi positivi, tante le problematiche: le misure si attuino subito”. Un miliardo di euro per reti irrigue, esoneri contributivi, sostegno alle filiere, fondi per le calamità

BARI – “Le misure contenute nella Manovra finanziaria varata dal Governo sono positive, stiamo parlando di circa 1 miliardo di euro per il comparto, l’auspicio è che siano attuate con efficacia e solerzia per avere effetti importanti sull’agricoltura, la zootecnia e la pesca nella nostra regione“. E’ Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori della Puglia, a prendere in rassegna i principali provvedimenti della Legge di Bilancio 2021 dedicati al comparto primario.

SOSTEGNO FISCALE E CONTRIBUTIVO. “Avevamo chiesto con forza delle misure di sostegno fiscale e contributivo“, ha aggiunto Carrabba, “e finalmente qualcosa è stato messo nero su bianco: l’esenzione IRPEF nel 2021 per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali; l’esonero contributivo per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40; il rifinanziamento della misura ‘Donne in campo’“. CIA Puglia, inoltre, valuta in modo positivo anche le altre misure di sostegno fiscale e contributivo indirizzate al comparto primario: dalla proroga delle agevolazioni IVA per le cessioni di animali vivi, bovini e suini a quella inerente alla riduzione IVA al 10% per piatti pronti e pasti cotti. “E’ importante anche il credito d’imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari aderenti alle ‘Strade del Vino’ – ha spiegato Carrabba – con l’investimento di 15 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per la realizzazione di infrastrutture informatiche per il commercio elettronico“. Approvata, inoltre, l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro minima per i terreni agricoli e la proroga del bonus verde per la sistemazione a verde di abitazioni private”.

SOSTEGNI ALLE FILIERE. Per la Puglia, potrebbe rivelarsi un’opportunità di rilievo anche l’istituzione del “Fondo per la competitività delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”: 150 milioni di euro per promozione e sostegno delle filiere. In Manovra sono passati anche il rifinanziamento ed estensione delle finalità del Fondo suinicolo e l’Istituzione del Fondo per la tutela e il rilancio della filiera apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio. “Come avevamo chiesto”, ha ricordato Carrabba, “si è deciso di intervenire anche sullo stoccaggio privato vini DOC, DOCG e IGT destinando a questa operazione 10 milioni di euro”.

CALAMITA’ NATURALI. La Legge di Bilancio 2021 contiene il Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi assicurativi (60 milioni per il triennio 2021-2023) e il Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori: 70 milioni di euro nel 2021 per il ristoro delle aziende agricole danneggiate da avversità atmosferiche e fitosanitarie. “Probabilmente, almeno per questi importanti questioni, si deve e si può fare di più”, ha dichiarato Carrabba, “anche perché la frequenza delle calamità naturali è diventata più alta, con danni sempre più ingenti”. Positiva la proroga della concessione della Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica, per un massimo di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Circa 630 milioni saranno utilizzati, nei prossimi 7 anni, per contrasto al dissesto idrogeologico e infrastrutture irrigue.

LE CRITICITA’. Ci sono settori in gravissima difficoltà che non sono entrati direttamente nelle misure di aiuto: il settore agrumicolo, in particolare. Per il settore olivicolo, invece, occorre dare seguito concretamente alle misure e alle erogazioni già programmate, oltre a non mollare sul piano della lotta alla Xylella. Florovivaismo, cerealicoltura, zootecnia e agriturismi sono in forte sofferenza e, inoltre, resta ancora tutta da affrontare la questione attinente allo squilibrio dei prezzi: produttori pagati una miseria, profitti solo per la GDO.

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