Coop Alleanza 3.0 lancia una campagna fondi a sostegno della ricerca scientifica. I punti vendita di Coop Alleanza 3.0 in Puglia in prima linea: soci e consumatori potranno contribuire con una donazione alle casse, su conto corrente o online
BARI – La ricerca scientifica sostenuta dal basso. Perché il coronavirus SARS-CoV-2, come abbiamo visto, riguarda tutti, sta già mutando, come rilevano anche gli studiosi dell’University College di Londra (Ucl), e servono risorse per giocare d’anticipo e contrastare le prossime tappe della pandemia.
Arriva anche negli 11 negozi di Coop Alleanza 3.0 in Puglia (10 ipercoop e il supermercato di Bari Fanelli) il crowdfunding di Coop Alleanza 3.0 per i ricercatori del MAD Lab di Toscana Life Sciences, coordinato dal professor Rino Rappuoli, scienziato di fama mondiale. Definita dal ministro della Salute Roberto Speranza “un centro di eccellenza nel campo della ricerca farmaceutica e delle scienze della vita non solo a livello italiano ma internazionale” la Fondazione porta avanti la ricerca senza fini di lucro. Ci lavorano ricercatori che “stanno dando un contributo importante nella sfida mondiale contro la pandemia” ha affermato il ministro.
Nato nel 2018 per studiare possibili soluzioni al fenomeno dell’antibiotico resistenza (identificata dalla comunità internazionale come prima causa di mortalità a livello mondiale nei prossimi decenni), il MAD Lab da marzo scorso ha prontamente indirizzato le proprie competenze nell’individuazione di anticorpi monoclonali umani capaci di curare il Covid-19. Ad oggi, la previsione è di poter contare su una terapia specifica entro la primavera 2021. Ma la ricerca non si può fermare, perché la comunità scientifica ha già identificato diverse mutazioni del virus ed è dunque importante approfondirne la conoscenza per poter rispondere tempestivamente ad altre eventuali emergenze sanitarie.
Così è proprio ai giovani ricercatori di Toscana Life Sciences che andranno i fondi raccolti con la campagna “Curiamo la ricerca insieme a Coop”, promossa da Coop Alleanza 3.0 insieme alle altre cooperative di consumatori del Paese, come Coop Reno, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia, Coop Unione Amiatina. Obiettivo: sostenere i ricercatori e finanziare la ricerca scientifica, dare opportunità a giovani talenti che possono cambiare il nostro futuro. In particolare, il contributo raccolto sarà dedicato a ampliare le ricerche che finora hanno portato all’individuazione della cura basata sugli anticorpi monoclonali. Più facili da riprodurre a livello industriale rispetto ai vaccini, questi anticorpi rappresentano già una risorsa di avanguardia per la cura di molte malattie come i tumori ed a partire da marzo 2021 il loro utilizzo come cura del Covid 19 potrebbe entrare a regime.
La raccolta si svolgerà nei supermercati Coop, con varie modalità a seconda della cooperativa coinvolta, tra queste si segnalano la possibilità di donare alle casse, oltre che sulla piattaforma Eppela (www.eppela.com/curiamolaricercainsiemeacoop) con donazioni su conto corrente dedicato, o con iniziative legate alla campagna di adesione soci. Ma proprio l’arrivo della tema della ricerca scientifica nei punti vendita è la novità della campagna e l’elemento del coinvolgimento delle persone sarà un tassello importante del successo dell’iniziativa.
La raccolta si svolge dal 1° dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.
Come donare on line
Sarà possibile donare sulla piattaforma on line di Eppela (www.eppela.com/curiamolaricercainsiemeacoop) e con bonifico bancario sul conto corrente dedicato IT57I0306909606100000175655.
Come donare in Coop Alleanza 3.0
Nei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 si potrà contribuire a favore della ricerca scientifica donando 1 euro o 5 euro alla cassa o, se sei socio Coop Alleanza 3.0, l’equivalente in punti della Raccolta 2020 (100 o 500 punti), anche online da all.coop/curiamolaricerca. Ogni contributo raccolto verrà raddoppiato da Coop Alleanza 3.0. (SEGUE)
Dichiarazione Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0: “Prendersi cura degli altri, tutelando il benessere dei soci e più in generale della comunità, è parte integrante dei valori della cooperazione e della sua storia. Alla costruzione di un futuro sereno, in questo momento profondamente segnato dalla pandemia, Coop vuole e deve dare il proprio contributo cercando nuove strade da percorrere guidata dalla responsabilità sociale e dalla consapevolezza che la cooperazione di consumo non debba distribuire solo merci e prodotti, ma anche risposte adeguate soprattutto in frangenti difficili. Perciò abbiamo deciso di sostenere questa ricerca, un esempio di vera eccellenza italiana, che mira a trovare una cura efficace per chi si ammala di Covid-19, e di farlo attraverso la partecipazione attiva di soci e clienti. Il benessere della comunità in questo momento passa anche e soprattutto attraverso l’impegno al ritorno sicuro alla normalità finché non sarà identificata una giusta ed efficace terapia che curi i malati e una strategia per contenere velocemente gli eventuali contagi. Per raggiungere questo obiettivo ogni singolo contributo è importante. Il contributo singolo per noi è da intendersi sempre in senso collettivo, tenendo quindi presente il significato più profondo della parola cooperare, ossia operare con altri per il conseguimento di uno scopo comune”.
Dichiarazione Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze: “Il capitale umano di un Paese costituisce il vero fattore di sviluppo capace di costruire una società in grado di assorbire l’impatto di eventi negativi. A questo proposito ci siamo sentiti in dovere, come cooperativa, di sostenere un’iniziativa che mette al centro dell’attenzione la ricerca scientifica e i ricercatori, promuovendo una raccolta fondi “popolare” (alla portata di tutti) a sostegno degli studi scientifici sul Covid-19. Due gli obiettivi: da un lato, diffondere la consapevolezza che la ricerca scientifica e gli investimenti ad essa destinati ci riguardano, riguardano la nostra vita, dall’altro raccogliere fondi per sostenerla e dare opportunità a giovani ricercatori di mettere il loro studio e talento al servizio della comunità. Anche stavolta abbiamo scelto la formula della raccolta fondi nei supermercati, oltre che digitale, proprio per coinvolgere tutti i soci e clienti che sotto Natale vanno a fare la spesa e si troveranno così sollecitati sul tema dell’importanza della ricerca. Siamo sicuri che, come noi, ognuno vorrà fare la propria parte. Perché quello che ci ha insegnato ad oggi la pandemia è che soltanto insieme ce la faremo”.
“Investire nella scienza significa investire nell’economia, nel progresso, nei giovani, nella crescita e nello sviluppo del nostro Paese – spiega il Dottor Rino Rappuoli, coordinatore scientifico del MAD Lab di Toscana Life Sciences – La ricerca scientifica non si ferma mai, nel continuo tentativo di dare risposte ad importanti sfide di salute. Oggi più che mai è dunque fondamentale sostenere la ricerca perché anche le più piccole azioni possono rappresentare un concreto contributo alla creazione di opportunità lavorative per giovani ricercatori come quelli del team di Tls, in questi mesi particolarmente impegnati anche sul fronte del coronavirus SARS-CoV-2. Un grazie speciale va fin da ora ai soci e ai clienti Coop perché ogni loro gesto sarà un grande riconoscimento al valore della scienza”.
“Siamo molto onorati di essere stati scelti da Coop come destinatari di questa importante campagna di raccolta fondi a sostegno della ricerca e dei giovani ricercatori, con particolare focus su coronavirus SARS-CoV-2 – commenta Andrea Paolini, direttore generale della Fondazione Toscana Life Sciences – Un gesto che testimonia la sensibilità di una delle principali realtà della Gdo del Paese nei confronti della valorizzazione del talento e delle competenze scientifiche, che come Tls da sempre promuoviamo nel campo delle scienze della vita. Un impegno che la nostra Fondazione rinnova ogni giorno cercando di offrire ai giovani ricercatori un ambiente fertile e stimolate utile a portare avanti una ricerca di qualità, assieme agli attori pubblici e privati del territorio, sempre più competitiva a livello internazionale”.
Schede
Chi è Rino Rappuoli, coordinatore MAD Lab di Toscana Life Sciences
Nato a Radicofani (Si), il 4 agosto 1952. È tra i leader mondiali impegnati per il miglioramento della salute globale ed è considerato una delle persone più influenti al mondo nel campo dei vaccini. A lui si devono processi scientifici innovativi e lo sviluppo di vaccini come l’acellulare contro la pertosse, il primo vaccino coniugato contro il meningococco C, il primo adiuvante per vaccini dopo i sali di alluminio e il vaccino anti meningococco B. Attualmente ricopre il ruolo di scienziato capo per GSK Vaccines a Siena e di professore all’Imperial College di Londra e all’Università di Siena. Innumerevoli i riconoscimenti a livello internazionale che gli sono stati attribuiti grazie anche alle 690 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Coordina il MAD Lab di Toscana Life Sciences che ha individuato un potente anticorpo monoclonale per combattere il Covid 19.
Chi è Fondazione Toscana Life Sciences e cosa è il MAD Lab
La Fondazione Toscana Life Sciences (TLS), con sede a Siena, è un ente no-profit che opera dal 2005 con l’obiettivo di supportare le attività di ricerca nel campo delle scienze della vita e, in particolare, per sostenere lo sviluppo di progetti dalla ricerca di base all’applicazione industriale. La Fondazione nasce nel solco di una tradizione senese consolidata in campo scientifico e industriale nel settore delle scienze della vita e delle biotecnologie. Il team di ricerca Monoclonal Antibody Discovery (MAD) Lab di Fondazione Toscana Life Sciences ha iniziato la sua attività a fine 2018 grazie a un ERC Advanced Grant di 2,5 milioni di euro per un progetto di ricerca dedicato alla resistenza antimicrobica. Il team è cresciuto velocemente grazie a diverse altre fonti di finanziamento ricevute per condurre attività di ricerca su importanti sfide di salute (Shigella, Klebsiella pneumoniae e, più recentemente, coronavirus SARS-CoV-2). Il MAD Lab, ad oggi composto da 18 ricercatori, ha consolidate competenze nella identificazione e produzione di anticorpi monoclonali umani che possono essere testati in vitro sia contro specie batteriche sia contro virus.
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