Puglia, il Coronavirus non ferma i predoni delle campagne

146

puglia (cartina con puntini)

A Casamassima, la denuncia di un produttore di ciliegie in un video pubblicato su Facebook. “Mi hanno rubato l’impianto di irrigazione e gli alberelli di selvatico, così è difficile andare avanti”. Ortofrutticolo, nei supermercati, prezzi quadruplicati rispetto a quanto riconosciuto agli agricoltori

CASAMASSIMA (BA) – In piena emergenza Coronavirus, andando a lavorare tra i suoi ciliegeti, si è accorto che gli avevano rubato tutto l’impianto di irrigazione. E’ accaduto ad Antonio Tricarico, dell’azienda agricola “Tricarico’s Cherries”, a Casamassima. Le immagini postate sulla pagina social dell’impresa di Casamassima (https://www.facebook.com/tricaricoscherries/videos/1120755388266479/) hanno fatto il giro del mondo. “Ho voluto mostrare a tutti le difficoltà e lo scoramento di un agricoltore di fronte all’ennesimo furto, l’ennesimo danno perpetrato ai danni di persone che lavorano e cercano di farlo ogni giorno, nonostante mille difficoltà”. La Tricarico’s Cherries è un’eccellenza del territorio. Nelle annate buone, l’azienda è riuscita a produrre fino a 1000 quintali di ciliege di diverse varietà, tra cui la famosa Ferrovia.

Sono 25 anni che facciamo questo lavoro“, ha spiegato Antonio Tricarico. “Anno dopo anno, però, la situazione è sempre più difficile. Le fitopatologie si sono fatte sempre più aggressive e complicate da combattere. I prezzi diventano sempre meno remunerativi rispetto al lavoro e agli investimenti. Oltre a questo, siamo alle prese con una frequenza sempre più alta di calamità naturali, gelate, bombe d’acqua e, negli ultimi mesi, un caldo e una siccità senza precedenti”, ha aggiunto il titolare dell’impresa di Casamassima. Le piante come i ciliegi hanno bisogno durante l’inverno di almeno 600-900 ore di freddo prima del risveglio vegetativo. Quest’anno il freddo non è arrivato. Abbiamo avuto l’inverno più caldo degli ultimi 200 anni. Gli alberi, le piante, sono esseri viventi: hanno bisogno di riposo per rigenerarsi. Questo significa che nel 2020 avremo una stagione dei raccolti probabilmente molto negativa. A tutto questo, poi, si aggiungono i furti. Mi hanno rubato perfino gli alberelli di selvatico che avevo piantato durante l’inverno“, ha dichiarato Tricarico. “Andiamo avanti, lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri collaboratori e alle loro famiglie, ma è sempre più difficile. La mia è un’azienda biologica, ma stiamo ancora aspettando i premi relativi al 2018 e 2019, mentre siamo quasi ad aprile del nuovo anno e per il premio relativo al 2020 non sappiamo ancora nulla. L’impressione è che gli aiuti e il sostegno all’agricoltura restino solo annunci e titoli di giornale. Serve un rilancio vero, occorre che al comparto primario sia garantito un futuro sostenibile per le famiglie, per i giovani che altrimenti continueranno ad abbandonare le campagne, per territori come il nostro dove si producono eccellenze“, ha concluso Antonio Tricarico.