Il 25% della formazione italiana di FondItalia passa dalla Puglia. Attività manifatturiere, commercio e costruzioni: i comparti con maggiore richiesta di formazione
BARI – Il mondo del lavoro ha fame di formazione e di competenze che possano condizionare positivamente la ripartenza economica al termine della fase più critica della pandemia.
Secondo i dati Ocse, la formazione professionale in Italia è cresciuta del 113%, sospinta anche dalla possibilità di seguire online ed in ogni momento i corsi di apprendimento. Un’opportunità che è stata ampiamente recepita dalle aziende pugliesi che hanno investito nei percorsi formativi dell’Avviso FEMI 2021.01 di FondItalia oltre 3 milioni di euro.
Avviato a novembre 2020, a durata annuale e articolato in 6 Sportelli, l’Avviso FEMI 2021.01 finanzia progetti di tipo aziendale, interaziendale ed individuale, concordati tra le Parti Sociali che promuovono il Fondo e le imprese aderenti. Al finanziamento delle proposte formative concorrono le risorse destinate dalle aziende nella misura dello 0,30% del monte salari. I sei Sportelli 2021 si sono chiusi con 2.227 imprese beneficiarie e 24 Conti di Rete coinvolti. 755 i progetti approvati per un importo totale pari a € 14.285.149,19 mentre i lavoratori destinatari della formazione sono stati 24.206.
La Puglia con 292 aziende aderenti è al 2° posto, dopo la Lombardia con 659, nella classifica delle imprese beneficiarie per numero di progetti approvati. Seguono la Campania con 183 e il Piemonte con 168. Marche ed Emilia-Romagna si attestano sotto quota 150 rispettivamente con 147 e 142 aziende beneficiarie. Scorrendo la classifica scorgiamo la Sicilia con 138 imprese e il Lazio con 114 mentre il Veneto sfiora le centinaia. Fanalino di coda per Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con 3 aziende ciascuna.
Un più alto numero di aziende ha coinciso con un maggior numero di lavoratori formati solo in Lombardia e Puglia, dove i destinatari coinvolti sono stati rispettivamente 6.187 e 4.784; seguono il Lazio con 2.164, la Campania con 1926, la Sicilia con 1.434 e l’Emilia Romagna con 1.416.
La Puglia, dunque, traina la formazione in Fonditalia. Imprese e lavoratori pugliesi dimostrando grande attenzione verso percorsi di formazione che incrementano la produttività aziendale interna e regionale. Le imprese beneficiarie pugliesi incidono per il 13% sul totale italiano (292 imprese su 2.227 beneficiarie in un anno), i lavoratori rappresentano il 20% (4.784 sui 24.206 formati in un anno) grazie ad un contributo pari a € 3.298.979,26.
“Anche quest’anno abbiamo previsto la pubblicazione di un unico Avviso FEMI, articolato in sei Sportelli per consentire la programmazione a lungo termine delle attività formative, – spiega Egidio Sangue, Vicepresidente e Direttore di FondItalia – e finalizzato a promuovere la crescita e la qualificazione professionale dei lavoratori a supporto dello sviluppo e dell’innovazione delle imprese. La dotazione iniziale è stata aumentata progressivamente superando i 14 milioni di euro, grazie all’incremento delle risorse sulla base dei trasferimenti INPS che si sono resi disponibili”.
Quali sono i corsi su cui converge il maggior numero di richieste delle aziende pugliesi? Su 140.000 ore oltre 43 mila di formazione sono state dedicate alle attività manifatturiere, poco più di 25mila al commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli e oltre 13.000 alle costruzioni.
La classifica pugliese vede al 1° posto le attività manifatturiere con 81 aziende, seguite dal commercio all’ingrosso e dettaglio oltre a riparazione di autoveicoli e motocicli con 54 imprese e le costruzioni con 38 aziende. Tra gli oltre 4.500 lavoratori destinatari dei corsi, 1.649 provengono dall’attività manifatturiera, 744 dal commercio e della riparazione e 587 dall’agricoltura, silvicoltura e pesca. Fanalino di coda le attività immobiliari e finanziarie con soli 3 iscritti.
Sulla base dell’analisi dei lavoratori che hanno svolto la formazione in aula nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2021, il destinatario tipo dei progetti formativi, in Puglia, è prevalentemente donna (53%), di età compresa tra 40 e 49 anni. Oltre il 50% degli iscritti ha conseguito un diploma di Scuola Media Superiore, seguono i laureati (36%) e i possessori di licenza media (10%). La fotografia scattata da FondItalia in Puglia, per quanto concerne la tipologia di impiego, vede al 1° posto gli impiegati amministrativi (70%), seguiti dagli impiegati direttivi (10%) e dagli operai generici (8%).
Nonostante la pandemia, la formazione in aula si conferma la modalità maggiormente richiesta (92% del monte ore) anche se è sempre ammessa la teleformazione, conforme ai provvedimenti emanati dalle competenti autorità ai fini del contenimento del contagio dal virus COVID-19. Afferiscono a questa voce le ore erogate nella tipologia “a distanza sincrona e tracciabile”, del tutto assimilata alla modalità in presenza.
“FondItalia rappresenta un riferimento importante per le aziende aderenti, soprattutto per le piccole e microimprese – sottolinea Francesco Franco, Presidente FondItalia – promuovendo formazione di qualità e facilitazioni per le aziende aderenti. Anche quest’anno abbiamo previsto l’abolizione permanente dell’apporto proprio, ossia il cofinanziamento da parte delle imprese che optino per aiuti di importanza minore. Abbiamo messo in campo, inoltre, nuove risorse per favorire la ripresa delle imprese nell’ottica di promuovere l’innovazione attraverso la realizzazione di nuove metodologie organizzative e produttive. FondItalia, inoltre, offre adeguata assistenza alle imprese per mettere a punto percorsi formativi in grado di sostenere l’occupazione dei lavoratori e per favorire una ripartenza del sistema produttivo del Paese”.
Le aree prioritarie, definite dal Comitato Tecnico Scientifico del Fondo, sono: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione; sviluppo delle abilità personali; introduzione di elementi di innovazione tecnologica; promozione della conoscenza del contesto lavorativo; diffusione delle competenze linguistiche; supporto all’internazionalizzazione e green economy.
Il 1° sportello dell’Avviso FEMI 2022.01 chiuderà il 22 dicembre 2021 e la graduatoria dei progetti approvati sarà pubblicata sul sito www.fonditalia.org il 10 febbraio 2022.
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