BARLETTA – Sono stati presentati questo pomeriggio i Seabin installati nello specchio d’acqua della Lega Navale di Barletta e che serviranno a ripulire il mare dai rifiuti e, in particolare, dalla plastica, grazie a un sistema che, sfruttando il moto delle acque, raccoglie quello che finisce in mare.
“E non solo in mare – spiega il primo cittadino Cosimo Cannito – ma addirittura rischia di finire sulle nostre tavole e nei nostri piatti visto che i pesci ingeriscono quelle microplastiche che arrivano, dunque, pericolosamente nella catena alimentare”. “Barletta – ha aggiunto il sindaco – con i suoi progetti sul contrasto alle microplastiche, per la raccolta della plastica in mare con la collaborazione dei pescatori e oggi con i Seabin è una realtà pioniera in questo tipo di ambientalismo che ci rende molto attenti al nostro mare e molto orgogliosi e sempre pronti ad accogliere nuovi progetti e spingerci in nuove forme di difesa del nostro ambiente ed ecosistema marino”.
I tre Seabin, calati in mare dagli operatori della ditta Love Boat che ne ha curato l’installazione, era presente l’ingegnere Fabio Mazzitelli, funzionano con una alimentazione a corrente, fornita dalla Lega Navale che ha dunque fornito la base operativa per questa strumentazione.
“Un ringraziamento particolare va alla Lega Navale di Barletta – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Ruggiero Passero – dalla quale voglio anche mutuare lo slogan che mai come in questa occasione si presta per spiegare il senso di questa operazione e cioè che ‘Chi ama il mare sarà sempre libero’”. L’assessore ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione di Bar.s.a. in questo progetto, visto che la partecipata che si occupa di servizi ambientali in città si occuperà del recupero e dello smaltimento dei rifiuti che saranno raccolti in mare, come ha spiegato l’amministratore Michele Cianci.
“Barletta è il primo porto fra quelli dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, fatta eccezione per Bari, in cui sono stati installati e saranno immediatamente operativi questi cestini del mare – ha aggiunto infine Piero Bianco, in rappresentanza dell’Autorità portuale – e serviranno anche da test per macro applicazioni degli stessi”.