Il libro verrò presentato dalla stessa autrice e dalla psicologa Simona Negro, autrice della postfazione
– oggi, giovedì 23 giugno, alle ore 20.30, nella Biblioteca Comunale del Castello di Corigliano D’Otranto LE (modera Gabriella De Luca di Magma aps)
– Mercoledì 29 giugno alle ore 21.00 al Salento Fun Park di Mesagne BR, in occasione del Festival del Libro emergente (modera Regina Cesta)
– venerdì 1 luglio alle ore 19.00 a Bibliò-Biblioteca di Comunità a Trepuzzi LE (modera Anna Maria Capodieci, Presidente del Consiglio comunale del Comune di Trepuzzi con delega alle Pari Opportunità)
Il Salento è un viaggio. E nelle pagine di questo libro corre su un filo di binari che uniscono un territorio diffuso e coeso in un passato che traguarda con orgoglio nel presente.
Ogni pugliese e ogni salentino ha nel proprio passato un’avventura percorsa lungo quella ferrovia, come in bilico tra sogno e realtà. Ogni lettore troverà nei racconti di Manuela Iannetti, autrice e manager culturale con esperienza nell’editoria e nella progettazione di eventi (dal 2018 si occupa della direzione di Archivissima, il primo Festival italiano dedicato agli archivi storici), il più profondo e tenace spirito del Sud.
Al centro della narrazione, sullo sfondo di un paesaggio di ulivi e di terra rossa, ci sono le figlie partite e quelle rimaste, le madri per forza e le madri mancate, le ribelli, le tenaci, le resilienti. Ci sono i mariti e il lavoro, il futuro e le tradizioni. Come quelle rimosse, riscoperte o tramandate da questo mondo femminile operoso e capace, che è evoluto ed evolve in un tempo che cambia, senza rinunciare alla memoria.
Un viaggio vissuto, prima di tutto, dentro la storia di ognuno. Che muta anche, e soprattutto, quando – e quanto più – sembra immobile.
«Perché ho scritto questo libro?
Perché è un atto d’amore verso il Salento, la terra in cui mi sento a casa e a cui penso tutte le volte in cui sento di dovermi ritrovare. Farlo sulla sua terra rossa bruciata dal sole, davanti a un orizzonte liquido di azzurri e cobalti, dentro la luce ambrata che avvolge la pietra leccese di cui sono ornati i suoi palazzi, spazzata dal vento sferzante dei suoi inverni e delle primavere rosse di papaveri, è quello che io associo semplicemente all’immagine della gioia.
Ma ho scritto questo libro anche per le donne che abitano questa terra. Perché hanno preso il mio cuore, lo hanno accolto, e ci hanno scritto dentro parole di affetto e cura, di lotta e di speranza, di futuro e di memoria. Raccontandomi le loro storie e accettando che io potessi narrarle ad altri, in particolare alle donne che verranno.
Così mi è venuto naturale unire queste due affetti e per farlo ho scelto di dargli l’unica forma di cui sono capace. Quella della narrazione, quello della parola scritta, che è poi il mio modo di stare al mondo». [Manuela Iannetti]
L’autrice
Manuela Iannetti (Torino, 1976). Dalla carta al digitale, dall’editoria alla progettazione culturale, il suo mestiere è sempre stato dalla parte delle parole, a contatto con la produzione di contenuti, l’elaborazione di progetti e la gestione di prodotti culturali.
Dal 2018 si occupa della direzione di Archivissima, il primo Festival italiano dedicato agli archivi storici, che coinvolge ogni anno – grazie al format nazionale La Notte degli Archivi – centinaia di realtà culturali dislocate nelle diverse regioni italiane.
In passato è stata la coordinatrice del settore editoriale dell’agenzia di comunicazione Alicubi, collaborando con le principali case editrici italiane nel confezionamento di prodotti editoriali di reference e non. In seguito, come consulente free lance, ha collaborato con diverse realtà associative legate al mondo della cultura (Sapori Reclusi, Artifizio) e della promozione sociale (Next Level) divenendo poi consulente aziendale di diverse realtà per la produzione di contenuti specializzati (A Capo Agency, Promemoria).
I suoi articoli sono comparsi su «Globalist.it», la syndication di siti e giornalisti indipendenti che fa capo al «Sole 24Ore», sulla rivista letteraria «Il colophon», sul blog di viaggio The Travelogue e su «Enne», il magazine del Polo del ‘900 di Torino.
Oltre a Quelle vite meravigliose. Storie di donne a Sud Est (Kurumuny Edizioni, 2021) ha pubblicato la raccolta di racconti Boris e lo strano caso del maiale giallo (2016) e il reportage narrativo Claroquesí. Cartoline dalla rivoluzione (2018), entrambi per Antonio Tombolini Editore.
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