Guidati e accompagnati dall’artista e docente di Storia dell’arte Morena Petrillo, gli studenti dialogheranno con il pubblico, condividendo i loro lavori e il loro sguardo sul mondo.
“RaccontiamocelArte – spiega Morena Petrillo – costituisce il format di una rubrica, di uno spazio e di un salotto culturale che sono nati nel periodo in cui eravamo costretti a “stare a casa” . Anche durante il Covid mi andava di continuare a parlare di arte, creatività ed eventi, con persone che fisicamente non erano con me ma con le quali potevamo incontrarci dentro uno spazio virtuale. Sbocciarono così le dirette, le interviste, i confronti, i dialoghi, con persone professioniste del mondo artistico del nostro territorio e non solo. L’arte oggi è poi diventata comunità, offrendo la parola ai talenti che nascono spontaneamente”.
“MyoKo” è il nome artistico di Morena Petrillo, che deriva dal Buddhismo. Il termine è quello che il Maestro Fausto Taiten Guareschi ha attribuito a Petrillo quando ha ricevuto i voti da figura “illuminata” bodhisattva. Morena Petrillo, pugliese, è laureata e specializzata in decorazione. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e ha avuto modo di conoscere tanti artisti e personalità che l’hanno arricchita. Nel gennaio 2014 ha partecipato alla Biennale di Palermo e nel 2011 alla Biennale di Venezia sezione Puglia del dott. Vittorio Sgarbi. Nel 2008 poi una personale a Firenze l’ha portata a conoscere artiste e artisti con cui ha collaborato per esposizioni corali.
“La mia ricerca artistica – sottolinea Morena Petrillo – si basa sul rappresentare l’amore intimo e carnale, che si crea “nell’atto dell’Amore”, nella sua forma romantica e spesso ossessiva; legata a ricordi, intensi e presenti. Le visioni erotiche si raccontano con enfasi e naturalezza: si gioca con corpi non sempre nudi e con ruoli che nell’arte del sesso non hanno confini e limiti. Lo si vive in pienezza e consapevolezza. Principalmente sono disegni su carta da incisione con graffite e dipinti su tela cotone.
Ultimamente sto lavorando su un “qualcosa” di più concettuale, che rompe la bidimensionalità del foglio e della tela: attraverso l’ago e il filo, “incido” su stoffa storie, scritti, figure, che stimolano al “pensiero”. Anche attraverso la scultura, con una serie di “vagine sublime” e “vagine carnivore” denuncio lo stato emotivo e psicologico delle donne che vivono negli ingranaggi di violenza verbale, fisica, causate dal patriarcato, tanto duro a morire”.
Con il libro della scrittrice Contessa Juliette “L’angelo con la frusta”, Morena Petrillo dice di aver abbracciato “il mondo della dominazione attraverso le mie illustrazioni e l’accoglienza del pensiero ideologico, magico, consenziente e strutturato, che ha animato il percorso di una grande donna, che ha cercato di dare/fare del bene e apportare soddisfazione nella vita di uomini e donne e ci è riuscita. Per me è stato un onore illustrare la sua biografia”. Oggi Petrillo è insegnante di disegno e storia dell’arte presso un istituto secondario superiore e continua a collaborare per privati, scrittori e gallerie.
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