Stamani consegnati i lavori
BARLETTA – “La città di Barletta è sempre stata legata ai suoi trabucchi e restituirle questo manufatto è un’opera di grande valore perché non si tratta di un mero strumento per la pesca ma di un simbolo, di tradizioni, di memoria condivisa e da tramandare”.
Lo ha detto stamani il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito sul braccio di Levante in occasione della consegna dei lavori di recupero del trabucco, di cui resta davvero poco sul quel braccio che si allunga nel mare. Oltre al sindaco, agli assessori ai lavori pubblici Gennaro Calabrese e alle Manutenzioni Lucia Ricatti e al presidente del Consiglio comunale Sabino Dicataldo, erano presenti, fra gli altri, il consigliere regionale Ruggiero Mennea, che il sindaco ha ringraziato per l’impegno profuso perché la regione Puglia impegnasse in bilancio somme da destinare al recupero del Trabucco; l’ex assessore Giuseppe Gammarrota, il responsabile dell’Archivio di Stato di Barletta Michele Grimaldi e lo storico Renato Russo, le famiglie Messina e Pedico barlettane che da sempre hanno legato il loro nome alla tutela della cultura marinara locale.
La storia del trabucco che verrà ricostruito l’ha raccontata Michele Grimaldi, il quale ha ricordato che i trabucchi erano cinque in tutto, questo oggetto di recupero, altri due a Levante e due a Ponente, uno nei pressi del faro e uno lì vicino. La prima concessione rilasciata dalla capitaneria di porto per il trabucco del braccio di Levante risale al 1892 e fu rilasciata a un cittadino tranese che chiedeva l’installazione di un mezzo per la pesca. Oggi, sul posto, c’erano i suoi discendenti, la famiglia Ricatti, concessionaria del trabucco fino al 2014.
“E’ stato infatti cinque anni fa – ha ricordato Cannito – che è partito quello che oggi si concretizza, quando la giunta Cascella, il 10 aprile 2014, approvò una delibera che avviava l’iter progettuale per il recupero del trabucco e arrivare alla consegna dei lavori non è stato facile”. Il sindaco ha ringraziato l’Amministrazione Cascella e l’ex assessore Giuseppe Gammarrota il quale ha evidenziato come questo sia soltanto “l’inizio di un percorso per riannodare quel legame stretto fra mare e città”.
I lavori
Saranno realizzati sulla base di un progetto di recupero a cura dell’architetto Francesco Giordano, direttore dei lavori, e dureranno due mesi per un costo di 72.661 euro più iva e saranno eseguiti da una associazione temporanea di imprese composta dal Consorzio agroforestale peschi ciano Biase Fasanella e dalla ditta edile barlettana Gorgoglione Sabino.
“Il trabucco sarà ricostruito in maniera fedele all’originale – ha spiegato Giordano – con tecniche di carpenteria tradizionale seguendo lo schema redatto in fase di progettazione e condiviso con la Sovrintendenza e con l’Autorità portuale e a breve si potrà apprezzare l’evoluzione del cantiere e comprendere che cosa sarà realizzato”.
Il futuro del trabucco si giocherà nella sua gestione, per la quale, grazie anche a fondi del Gal Dauno Ofantino, sono previsti 100.000 euro di finanziamenti per la musealizzazione e l’avvio della sua gestione che, però, dovrà essere autonoma e non finanziata con fondi pubblici. “Grazie a quei fondi – ha concluso il primo cittadino – e alla parte che vorrà fare l’Autorità portuale, riavvicineremo la città al mare partendo dalle scolaresche, perché i bambini possano conoscere la storia di questo luogo e goderne loro stessi, comprendendo e vivendo l’attaccamento di questa città al mare”.
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