I tecnici della CIA-Agricoltori Italiani in tutta la regione sono impegnati nei sopralluoghi per una puntuale valutazione dei danni. È prematuro fare una stima, se non approssimativa, perché i danni non riguardano una sola coltura o un solo comparto, ma l’intera agricoltura. Le temperature rigide, nonostante le nevicate non siano durate a lungo, non hanno consentito lo scioglimento della coltre di ghiaccio, imprigionando soprattutto le colture orticole. Nelle campagne le criticità non riguardano solo le coltivazioni: sono tanti gli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali più impervie, che stanno vivendo un dramma per la mancanza di corrente e acqua, il freddo popolare, i disagi e l’impossibilità di raggiungere con i mezzi le masserie per il ritiro del latte o la consegna dei mangimi.
“Nonostante le difficoltà e i loro stessi problemi, tanti nostri soci si stanno prodigando per aiutare la Protezione Civile a fronteggiare questa emergenza con trattori, pale e altri mezzi meccanici – racconta il direttore regionale CIA Puglia Danilo Lolatte – esprimendo la solidarietà che è propria di un mondo genuino, fatto di semplici gesti. E ai volontari della Protezione Civile va il nostro ringraziamento per l’enorme lavoro svolto in questi giorni difficili”.
La scelta di chiudere le scuole in numerosi comuni si è rivelata provvidenziale anche per i tanti figli di agricoltori impossibilitati a raggiungere le città. Nessuna provincia è stata risparmiata dal maltempo.
Diverse centinaia di ettari di vigneti sono state abbattute dalla neve. Le reti e le strutture, in alcuni casi decennali, non hanno retto al peso della coltre bianca e dopo le abbondanti precipitazioni nevose hanno ceduto, schiacciando le vigne. In particolare, a Castellaneta, praticamente in pianura, sono finite al suolo intere coltivazioni di uva da tavola Italia e della varietà Red Globe. In un’azienda in Contrada Gaudella, a Castellaneta Marina, trenta ettari di vigneto sono stati letteralmente rasi al suolo. La raccolta degli agrumi e degli ortaggi è ormai compromessa dalle gelate. Le temperature in picchiata non hanno danneggiato solo i frutti ma anche le piante. Un manto bianco ha avvolto i frutteti distruggendoli.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno le serre: i tendono non hanno protetto le fragole dalla neve e dal ghiaccio. Per tre giorni molte aziende zootecniche sono rimaste senza luce e senza acqua, lamentando lentezza nei soccorsi. I danni alle strutture sono ingenti. Diverse strade rurali risultano tuttora impercorribili, specie nel versante occidentale della provincia di Taranto, dove il Prefetto ha decretato la chiusura di alcune arterie. I comuni più colpiti: Castellaneta, Ginosa (comprese le località di Ginosa Marina e Castellaneta Marina), Laterza, Mottola, Martina Franca, Crispiano, e in misura inferiore Palagianello, Palagiano e Massafra. È risultata preziosa la collaborazione delle associazioni di volontariato, in particolare dell’associazione ERA Castellaneta, che ha provveduto al trasporto di agricoltori bisognosi delle cure mediche.
Le condutture rotte necessitano di interventi, i cui costi aggraveranno le condizioni di difficoltà economiche delle aziende. A ciò si aggiunge il rischio di morte degli animali a causa del gelo, insieme alla situazione di isolamento in cui versano tutte le aziende agricole e zootecniche. Una situazione che rende pressoché impossibile anche l’approvvigionamento degli sfarinati per l’alimentazione dei capi di bestiame e la raccolta del latte. I problemi nelle serre floricole sono aggravati dalla mancata assegnazione del carburante per le note disfunzioni del sistema Umaweb da parte degli uffici regionali utile per il riscaldamento delle serre. I danni maggiori alle colture si registrano per gli ortaggi. Il patrimonio zootecnico è rappresentato da circa 2000 aziende che presidiano il territorio e lo preservano dal degrado. Le aziende florovivaistiche sono circa 700, di cui circa il 40% in provincia di Bari.
La vera e propria bufera di neve che si è abbattuta nei giorni scorsi su Lecce e provincia ha danneggiato soprattutto gli ortaggi. Tanta neve in Salento non si vedeva da trent’anni. A parte il colpo d’occhio eccezionale, anche nei campi, gli agricoltori hanno vissuto disagi e ore di isolamento. Anche le produzioni in serra e i vivai hanno subito ingenti danni e il freddo ha inevitabilmente aggravato i costi per i riscaldamenti.
La provincia di Barletta-Andria-Trani è stata in parte risparmiata dall’ondata artica. Si registrano danni per le colture di ortaggi a pieno campo, mentre per gli agrumi e le serre sono ancora da verificare. Vigneti, oliveti, frutteti e seminativi sono stati colpiti soprattutto dalle gelate.
L’intera provincia di Brindisi è finita nella morsa del gelo, nonostante le precipitazioni nevose non abbiano interessato tutti i comuni. Si registrano ingenti danni alle colture orticole e ai carciofeti. Migliaia di ettari di ortaggi sono andati completamente distrutti. Ingenti i danni alle strutture aziendali e alle serre. Colpite anche le colture arboree e gli ulivi, con molti ulivi secolari spezzati dalla neve. In difficoltà alcune aziende zootecniche per le condutture di acqua per le stalle e gli animali ghiacciate. I comuni più colpiti: Fasano, Brindisi, Cisternino, Ostuni, Mesagne, Latiano, Carovigno, Francavilla Fontana, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, San Donaci, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna.
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