La consegna è avvenuta alla presenza del sindaco Vito Leccese e degli assessori al Clima, Transizione ecologica e Ambiente, Elda Perlino, e alla Blue Economy, Pietro Petruzzelli, del presidente di Ales – Arte Lavoro e Servizi S.p.A. (società in house del Ministero della Cultura) Fabio Tagliaferri e della presidente del Municipio I Annamaria Ferretti.
“Oggi consegniamo i lavori del lotto 5 del programma di rigenerazione urbana Bari – Costa sud, il terzo lotto che viene cantierizzato e che ci permette di raggiungere il 30% sullo stato di avanzamento complessivo dell’intera opera – ha esordito il sindaco a margine della firma -. Questo lotto, definito come da progetto “parco reticolare”, reca in sé la traccia ecologica dell’intero intervento. Questa è di fatto la prima declinazione su scala locale del patto città-campagna del PPTR oltre ad essere la prima infrastruttura ecologica di cui stiamo dotando la città. Una superficie di oltre 15 ettari interamente rinaturalizzata e messa a disposizione della città con un importante progetto di manutenzione e funzionalità del sottopassaggio ciclo-pedonale che collegherà il quartiere di Sant’Anna al mare, di cui esiste già oggi una traccia realizzata da Rfi mai portata a compimento.
A dimostrazione di come il progetto di Costa sud rappresenti la vera ricucitura tra la città abitata e tutti gli elementi naturali paesaggistici, la campagna, il mare e le loro funzioni. Questo lotto, dicevo, è particolarmente importante per le sue funzioni naturali e per la forte vocazione ecologica sia vegetativa sia infrastrutturale, con la condotta da realizzare che di fatto metterà in sicurezza idrica l’intero parco.
Siamo soddisfatti di come procedono le operazioni su Costa sud, che ad oggi è una delle opera più importanti che abbiamo e, che insieme al Parco della Rinascita, ci aiuterà a raggiungere quell’obiettivo di riforestazione e rigenerazione del territorio, attraverso un lavoro costante volto all’aumento di dotazione verde pro capite, su cui abbiamo preso un impegno con i cittadini e che abbiamo inserito nelle linee programmatiche che hanno ottenuto la fiducia del Consiglio comunale.
In questo modo anche la città di Bari, nel suo piccolo, potrà dare il proprio contributo alle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Lasciatemi ricordare, infine, che Costa sud rappresenta il modello di intervento su cui vorremmo articolare la pianificazione urbanistica, che proprio in questo progetto ha visto sperimentare i primi casi di perequazione urbanistica a forte riduzione di volumetrie in aree che per noi sono devono assolutamente restare libere: le lame, la costa e la campagna”.
Il Parco costiero di Bari Costa Sud focalizza la propria attenzione sulla riqualificazione di un’ampia porzione a sud-est della città di Bari, con l’obiettivo principale di connettere il lungomare monumentale con i quartieri di Madonnella e Japigia mediante l’incremento della fruizione collettiva e della tutela ecologica dell’area.
In questa strategia si colloca il lotto 5, “Parco reticolare”, che si estende su una superficie di 15,744 ettari, e che costituisce la cerniera fisica tra i quartieri di Japigia e Sant’Anna e la fascia costiera. La vocazione del Parco reticolare è di tipo rurale, dettata dalla presenza di numerosi campi, quasi del tutto incolti, che localmente accolgono anche attività produttive di altro tipo. Diffusa è la presenza di olivi e muretti secco, questi ultimi prevalentemente diruti, che testimoniano la persistente vocazione agricola dell’area.
L’area d’intervento è costituita da due ampie zone, entrambe caratterizzate da una spiccata connotazione agricola. Le due aree, fisicamente non contigue per via della presenza del Parco Bellavista, sono costituite da una successione di percorsi e slarghi (definiti in progetto “piazzette”) atti a ospitare funzioni pubbliche pensate per la fruizione collettiva. Si può dire che l’intero parco abbia un andamento lineare che funge da connessione tra la costa e la parte più urbanizzata della città: in prossimità di quest’ultima la linearità lascia il posto a spazi più ampi (definiti “spazi di margine”) che abbracciano il quartiere Japigia, assumendo una connotazione più urbana per la presenza di servizi di natura meno rurale.
Nell’ambito del progetto complessivo di realizzazione del parco reticolare rientrano anche la riqualificazione e rifunzionalizzazione del sottopasso ferroviario che il Comune renderà accessibile per pedoni e ciclisti collegando il quartiere Sant’Anna alla fascia litoranea.
Tutti gli spazi sono pensati per essere connessi da percorsi di natura ciclo-pedonale che permettano la fruizione dell’intero parco da parte di tutti i tipi di utenza. Previsti anche percorsi carrabili per consentire l’accesso alle aree di proprietà privata.
L’elemento vegetazionale costituisce parte fondamentale del progetto del Lotto 5 con l’obiettivo di riportare nell’area gli elementi fondamentali della ruralità e aumentare il valore ecologico e di naturalità del parco rurale. Si prevede la piantumazione di essenze arboree, arbustive ed erbacee in ogni luogo del parco reticolare utilizzando diverse logiche dettate dallo stato dei luoghi e dalle soluzioni architettoniche e di fruizione proposte. Le essenze erbacee si troveranno in misura prevalente lungo i terrazzamenti, mentre quelle arboree e arbustive sia negli spazi di margine sia nelle piazzette.
I percorsi carrabili e ciclopedonali a servizio del parco reticolare consentiranno di raggiungere tutte le proprietà private. I tracciati sono stati studiati in modo da salvaguardare l’integrità delle singole proprietà e rispettare le attuali destinazioni d’uso abitativo. In considerazione del transito dei mezzi agricoli per il raggiungimento dei terreni agricoli presenti nell’area d’intervento e del contesto periurbano della stessa, si è ritenuto dover impiegare una pavimentazione stradale in materiale drenante ecocompatibile senza alterare il regime idraulico esistente.
La rete di spazi aperti è costituita da piazzette e spazi di margine omogeneamente dislocati nelle due aree. Gli accessi principali al parco sono previsti su via Gentile, lungo la quale vi sono, appunto, le principali strade di penetrazione nel parco.
Nello scenario futuro, una volta che la ferrovia lascerà il posto alla nuova strada litoranea, nuovi accessi “preferenziali” saranno incrementati dalla presenza della futura strada litoranea. L’area a ovest, denominata in progetto come “Area 1”, è strettamente collegata al quartiere di Japigia. Il principale accesso da via Gentile è ubicato a est, lungo via Maldacea. Questa è caratterizzata dalla presenza di un’area adibita a parcheggio che si connette a un corridoio “verde”, che a sua volta conduce a dei terrazzamenti e a una piazzetta della rete di spazi aperti.
Accanto all’accesso carrabile è collocato l’ingresso ciclo-pedonale che, con il suo andamento rettilineo, costeggia il parcheggio. Il percorso è delimitato parzialmente a ovest dai muretti a secco e a est da una vegetazione cespugliosa che separa l’area dagli edifici residenziali. Il percorso pedonale e quello carrabile sono connessi da varchi tra i muretti a secco e sfociano a nord su una strada esistente carrabile, via Palasciano, che funge da delimitazione per l’area a parcheggio.
L’affaccio urbano sul parco è costituito da via Quasimodo, strada che costituisce il limite del costruito e connette questa porzione con il parco costiero e, in particolare, con quello reticolare. La strada presenta un dislivello con il parco reticolare di circa 4 metri. L’intento è quello di sfruttare le potenzialità di questo dislivello con la realizzazione di un terrazzamento che scende verso il parco facendo da filtro nel passaggio tra l’area più urbanizzata e la campagna.
L’intero terrazzamento è stato a sua volta suddiviso in due aree, guidate dalla presenza della discesa esistente. L’area a est consente la discesa al parco attraverso una scala diretta o attraverso una graduale e più lenta passeggiata lungo i terrazzamenti. I percorsi terrazzati non superano mai il 6% di pendenza, in modo da essere facilmente percorribili da parte do ogni tipo di utenza. I vari livelli delle terrazze sono ulteriormente collegati da gradini con livelli intermedi assimilabili a slarghi lungo il percorso di discesa.
In testata ovest è prevista la realizzazione di uno spazio semiaperto, adatto a ospitare attività di piccola ristorazione. I percorsi veri e propri lungo i terrazzamenti saranno in terra stabilizzata, intervallati da aree verdi che ospiteranno essenze della macchia mediterranea.
La pavimentazione del punto ristoro è, invece, prevista in pietra calcarea, in modo tale da risultare in continuità con i muretti dei terrazzamenti. Le pareti dei volumi chiusi saranno vetrati, per la zona bar, e intonacati per le restanti parti. Anche le terrazze sono attrezzate con sedute in modo tale da agevolare la sosta in un’area con una vista privilegiata sul parco reticolare e verso il mare.
Gli arredi, in analogia con gli altri spazi del parco, saranno di tipo monolitico, con finitura in pietra. Dalla collinetta terrazzata, raggiungibile attraverso un camminamento in legno, sarà possibile imboccare il percorso di discesa lungo i terrazzamenti, attrezzato anch’esso con sedute monolitiche. Ai piedi dei terrazzamenti sorgerà un’area munita di pedane con strutture ombreggianti e sedute integrate, sedute monolitiche e un’area fitness.
Proseguendo a ovest si arriverà a un’ulteriore area terrazzata dedicata a parco per i più piccoli.
Anche l’area est del Parco reticolare, denominata in progetto come “Area 2”, avrà gli accessi principali lungo via Gentile dove, nello specifico, sono ubicati i tre percorsi di penetrazione. Gli spazi di margine sono due grandi aree che costeggiano il quartiere e si protendono verso la campagna più a nord. Tali aree sono connesse da un corridoio verde percorribile attraverso un sentiero esclusivamente ciclo-pedonale, immerso nella vegetazione e non percorribile dai frontisti.
Gli spazi a est di quest’area contengono una zona permeabile multifunzionale, concepita come versatile e da adibire a diverse funzioni. La sua collocazione strategica, all’ingresso est del parco reticolare, la rende ideale per l’organizzazione di fiere, futuri mercati di vicinato (nell’ottica dell’espansione del parco agricolo) ed eventi ad ampio raggio. L’area sarà attrezzata con alberature e cespugli della macchia mediterranea che garantiscono l’ombreggiamento nelle attività diurne.
L’area di margine ovest dell’area 2 parte a sud, in corrispondenza della strada vicinale esistente ortogonale a via Gentile. Il primo spazio è costituito da un’area a parcheggio per 44 posti auto. Immediatamente a nord è previsto lo spazio dedicato al relax e ai bambini. Ulteriori strutture presenti nell’area sono costituite da “cubi ombreggianti”, sempre in legno e su pedane, con sedute e tavoli integrati e attrezzati per lo smartworking. Importante funzione di questo spazio è data dalla presenza di un’area dedicata agli eventi. Quest’ultima sarà costituita da una pedana in legno, avente la funzione di palco, circondata da file di sedute realizzate con muretti tipo a secco e disposti secondo file non parallele.
Infine, sarà realizzata una velostazione attraverso l’installazione di un blocco amovibile analogo a tutti gli altri manufatti: l’ambiente principale ospiterà le biciclette, un altro sarà destinato a ciclofficina, un’area ai servizi igienici con antibagno accessibile sia dall’esterno che dall’interno del manufatto e un blocco per la ricarica elettrica, accessibile anch’esso sia dall’interno che dall’esterno della velostazione.
I servizi igienici e la ciclofficina sono volumi chiusi su tutti i lati, mentre l’ambiente principale e quello di ricarica sono semiaperti in quanto divisi dall’esterno mediante pareti con doghe distanziate.
Le aree di margine costituiscono il raccordo tra il quartiere e la campagna, infatti, contengono funzioni strategiche come il parcheggio e il bike sharing, preludio alla fruizione delle zone più interne del parco reticolare. Tali aree protendono verso la costa grazie alla parte di parco di tipo lineare dove si aprono le “piazzette”.
Tutte le piazzette saranno oggetto di nuove piantumazioni di essenze tipiche della macchia mediterranea, compatibili con le specie preesistenti. Il progetto del verde costituisce, infatti, componente fondamentale delle opere di sistemazione e allestimento e attribuisce un diverso tematismo arboreo a ogni piazzetta, con l’intento di caratterizzare gli spazi in modo vario, generando un paesaggio dinamico che cambia a seconda del tipo di fruizione degli spazi e del periodo dell’anno in cui ci si trova.
Ogni piazzetta, infine, sarà attrezzata con portabiciclette, cestini monolitici portarifiuti e fontanelle con acqua potabile.
Di seguito l’elenco delle aree previste:
· piazzetta per il relax e la convivialità
· piazzetta terrazzata per il tennis da tavolo
· piazzetta per il barbecue e la convivialità
· giardino rurale per la sosta
· piazzetta ombreggiata con amache
· piazzetta ombreggiata con barbecue
· piazzetta relax “Bosco degli scacchi”
· piazzetta degli aquiloni
· piazzetta yoga e meditazione
· piazzetta per il relax e la convivialità
Il criterio principale utilizzato nella scelta delle alberature è stato quello di preservare la vegetazione esistente integrandola con specie tipiche della macchia mediterranea a basse esigenze idriche e di manutenzione.
Le caratteristiche prese in considerazione nella scelta delle specie sono state l’adattabilità al clima mediterraneo e alla ridotta disponibilità idrica, la resistenza ai venti salsi, l’adattamento a terreni poveri e privi di sostanza organica, la generica disponibilità nei vivai a trovare gli elementi richiesti di dimensioni adeguate.
La scelta è, quindi, caduta su Carrubi (Ceratonia siliqua), Alberi di Giuda (Cercis siliquastrum), Melograni (Punica granatum), Cipressi (Cupressus spp), Querce da sughero (Quercus suber) e Bagolari (Celtis australis).
Per gli olivi si è deciso utilizzare, previa analisi visiva fitosanitaria, quelli già presenti trapiantandoli in aree più opportune. In caso di sostituzione di olivi saranno utilizzate varietà resistenti alla Xilella fastidiosa come, ad esempio, la varietà “leccino”.
Per evidenziare il carattere agricolo del parco sono stati utilizzati anche i fruttiferi già presenti nell’ambiente, quali mandorlo, pero, fico, susino e albicocco, uniti a fruttiferi minori, quali melograno (Punica granatum), il melo cotogno (Cydonia oblonga), il giuggiolo (Ziziphus sativa), il corbezzolo (Arbutus unedo) e il gelso, preferendo però la varietà sterile e/o piangente (Morus platanifolia fruitless).
Per la fascia che collega il campo sportivo “Bellavista” (Lotto 6) con l’area destinata a giardino attrezzato con bar, percorsi ginnici e terrazzamenti, che rappresenta la discesa dalla città al parco, è stato previsto un camminamento pedonale che porta dal Parco Bellavista all’abitato, sottolineato da un doppio filare di Ginkgo biloba, pianta che può raggiungere un’altezza di 30-40 m e avere una chioma larga fino a 9 m.
Le foglie, a forma di ventaglio di colore verde brillante, durante la stagione autunnale virano sull’oro e, cadendo a causa della loro forma, volteggiano creando uno spettacolo assai suggestivo che caratterizzerà il percorso.
Nella progettazione si è posta rilevante attenzione all’utilizzo di arbusti tipici della macchia mediterranea o vicarianti, quali Lentisco, Alloro, Phyllirrea, Oleandri. Teucrium, Phyladelfus, Solanum, Myoporum, Lantana, Viburnum, Metrosideros, Pittosporum, Berberis, Terebinto, Cisto, Rosmarino, Timo, Salvia, che costituiranno cespugli misti, alternando specie a foglia caduca con specie sempreverdi, e che fungeranno da riserve di biodiversità.
Le caratteristiche del fogliame e delle fioriture, unite a quelle dei rampicanti lasciati crescere lungo i muri e al confine delle aree marginali, consentiranno una fioritura diffusa per tutto l’arco dell’anno.
Anche in questo caso sono state preferite le specie a minori esigenze idriche e di manutenzione, resistenti ai venti salsi, e adattabili a terreni poveri e privi di sostanza organica.Nessuna specie vegetale introdotta con il progetto è presente nella black list delle piante alloctone e invasive.
Tutte le piante di nuovo inserimento proverranno da vivai certificati e saranno accompagnate da un passaporto che ne certifichi lo stato fitosanitario.
Per un totale di circa 1.370 alberature e oltre 7.000 tra arbusti, rampicanti ed erbacee.
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