“La strage indicibile”. Il mistero del Dc8 che si schiantò in Sicilia
LUCERA (FG) – Un giornalista torna a Palermo per seguire il processo a Totò Riina e si imbatte in un cold case, un disastro aereo avvolto nel mistero. Così Saro Vergura si trova a ricostruire gli scenari di una strage e a mettere mano a un’inchiesta tutta sua, una vicenda che si snoda attraverso l’Italia degli “anni difficili”, quelli della strategia della tensione degli anni Settanta.
Lello Vecchiarino torna in libreria con “La strage indicibile” (Raf Editore), un romanzo-inchiesta incentrato sulla tragedia costata la vita a 115 persone che erano a bordo di un Dc8 dell’Alitalia.
La sera del 5 maggio 1972 il velivolo avrebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Punta Raisi e invece s’infranse su un costone roccioso di Montagna Longa. Due inchieste – giudiziaria e ministeriale – decretarono: si trattò di un errore umano del pilota, nonostante alcune testimonianze avessero riferito di un aereo attinto dalle fiamme mentre era in volo. Nessuno dei corpi delle vittime fu sottoposto ad autopsia. La “scatola nera” manomessa.
Il protagonista, Saro Vergura, insieme a Grazia, bella e talentuosa aspirante cronista di origini foggiane, conduce un’inchiesta che mira a far riaprire le indagini sulla strage di Montagna Longa. L’indagine corre parallela a una tenera storia d’amore e s’interseca con una spy story da guerra fredda, colpi di scena e strane coincidenze.
Lello Vecchiarino – giornalista professionista, già caposervizio della redazione di Foggia de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, scrittore, sceneggiatore e direttore editoriale della “Raf Editore” – attraverso Saro Vergura affronta ragionamenti, consulta documenti riservati, solleva dubbi su quella tragedia su cui è calato il silenzio, nonostante una meticolosa perizia eseguita da un qualificato docente universitario stabilisca che su quell’aereo era stata collocata una bomba.
«Mi imbattei nella sciagura di Montagna Longa circa vent’anni fa, seguendo l’istinto che mi aveva fatto concentrare l’attenzione su di un nome compreso nell’elenco delle 115 vittime – spiega Vecchiarino – e da lì ne è venuto un affascinante e intenso lavoro di ricerca durato molti anni. Ma a guidarmi era un debito morale che devo onorare verso una donna-coraggio scomparsa pochi anni fa; una donna che in quella strage aveva perduto una sorella di 26 anni, giornalista prima a “L’Ora” di Palermo e poi a Roma, a “Paese Sera”».
“La strage indicibile 115 morti – gli anni di piombo e il Dc8 dei misteri” (648 pagine) è presente nelle librerie e su tutte le maggiori piattaforme.
Il libro sarà presentato in anteprima il 3 settembre a Lucera, città di origine dell’autore, nell’ambito della rassegna “Stelletterarie”.
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