Lecce

SpazioCima, il salentino Luisiano Schiavone protagonista di “Art collection”

Disegni, chine, pitture ad olio, acrilici e collage: tecniche diverse che si fondono insieme per raccontare l’arte, in ogni sua forma, in un tripudio di accecante ma mai banale bellezza

LECCE – Il salentino Luisiano Schiavone è uno degli otto artisti protagonisti della nuova mostra della galleria SpazioCima, nel quartiere Coppedé, a Roma. Un viaggio ipercolorato, tra ritratti segnati dalla vita e sagome umane macchiate dal criptico contenuto,tra paesaggi naturali e surreali ad angoli urbani e iperrealistici.

“Art collection”è la nuova esposizione della galleria, sita in via Ombrone 9. L’esposizione inaugurerà stasera, ore 18:30, e proseguirà sino a martedì 10 ottobre. Ingresso gratuito, orari 10-13 e 14-19, dal lunedì al venerdì. La mostra, curata da Roberta Cima e organizzata con Giuliano Graziani e Laura Piangiamore, propone disegni, chine, pitture ad olio, acrilici e collage. Tecniche diverse che si fondono insieme per raccontare l’arte, in ogni sua forma, in un tripudio di accecante ma mai banale bellezza.

LUISIANO SCHIAVONE – Dopo aver conseguito la maturità artistica e successivamente la laurea alla Accademia di Belle Arti di Lecce, l’artista mostra da subito una predisposizione pittorica per l’informale e l’espressionismo astratto. Nel 2014 realizza due tele per il film ” I nostri ragazzi” del regista Ivano De Matteo: esegue i ritratti dei protagonisti, gli attori Alessandro Gassman e Barbora Bobulova. Negli ultimi anni l’artista si proietta in un linguaggio pittorico introspettivo utilizzando la rappresentazione del figurativo alternandosi con l’informale. Come nel libro “Aut Aut” di Kierkegaard, Schiavone si pone il quesito della scelta fra l’essere etico e l’essere estetico, esplorando, pittoricamente e psicologicamente, queste due caratteristiche fondamentali dell’uomo.

GLI ALTRI ARTISTI – Gli artisti, una ventina le opere esposte, sono i seguenti: Nino Attinà, Gabriele Buratti, Roberto Di Costanzo, Sam Gimbel, Luisiano Schiavone, Carlo Grechi, Fabio Salafia, Petr Shevchenko.

“Abbiamo voluto riaprire carichi dell’energia dell’estate e consapevoli del percorso autunnale che si apre – spiega Roberta Cima, titolare della galleria – Un percorso che, nelle sue opere, propone contrasti interessanti, sia sensorialmente tangibili che mentali. Il leitmotiv, dopotutto, è sempre lo stesso: la bellezza, italiana e internazionale. E questi artisti, come si scoprirà meglio nei prossimi mesi con alcune mostre personali, ne sanno proporre tanta, con uno stile ricercato ed estrema eleganza”.

NINO ATTINA’ – Nino Attinà nasce a Reggio Calabria nel 1953. Dopo gli studi artistici, si trasferisce a Milano dove inizia ad insegnare e a dedicarsi alla pittura. Fondatore, insieme ad altri artisti, del gruppo “I Mediterranei”, è protagonista di numerose mostre, sia in Italia che all’estero, Osaka, Tokyo, Kyoto, Berlino. Fa inoltre parte degli artisti soci del museo della Permanente di Milano.Nelle opere di Attinà ritroviamo “echi picassiani” di straordinaria sensibilità e bellezza, che raccontano un’umanità dinamica. Opere dai tratti veloci, volti appena abbozzati, guizzi di colore e dinamismo. Un tripudio di colori, come una danza.

GABRIELE BURATTI – Gabriele Buratti – Buga – nasce a Milano nel 1964, laureato al Politecnico in Architettura del Paesaggio. Sviluppa negli anni interesse per i carattere fisici, antropici, storici e strutturali del territorio che influenzerà profondamente la sua opera di pittura, scultura e fotografia. I suoi dipinti contengono anche un marchio, che marchio non è, perché è un vero e proprio codice a barre, lo stesso che troviamo sui prodotti, e che segnano la produzione del nostro tempo, caratterizzata da un forte consumismo. Ebbene, proprio questo marchio è diventato un’icona, un segno, un’immagine forte che ruota quasi sempre nei dipinti del nostro artista, dando di lui un’idea forte della sua arte che non è avulsa dalla storia degli ultimi anni, di quella storia economico-sociale che ha dato ai paesi occidentali e capitalismi processi accelerati.

ROBERTO DI COSTANZO -Ritrattista, illustratore, pittore, docente di Storia del Costume e Disegno dal Vero. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Roma, indirizzo scenografia teatrale, spinto dal grande amore per il cinema, Di Costanzo accede al prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove seguito dal Maestro costumista Piero Tosi, suo mentore, e dallo scenografo Andrea Crisanti, si diploma in scenografia, costume ed arredamento per il cinema. Cresce in lui l’interesse per l’illustrazione che lo porterà a realizzare progetti editoriali importanti, quali “Roma” (Editions Nomades).Le sue opere figurano in collezioni private tra Roma, Parigi, New York e in prestigiose gallerie. Disegni a matita o con la china, ritratti di volti e di opere architettoniche, le sue creazioni sono una pioggia di linee chiare e scure di straordinaria bellezza e sensibilità.

SAM GIMBEL – L’artista newyorkese ha al proprio attivo esposizioni in tutto il mondo: Svezia, Danimarca, Francia, America.Le sue nuove opere raccontano stili e pensieri della sua vita, in una cacofonia del linguaggio e del colore, dando vita a un momento di linee infinite. Da lontano ogni pezzo sembra essere un’immagine, ma, ad uno sguardo più approfondito,si scoprono centinaia o più dipinti individuali in miniatura, messi insieme per crearne uno intero. Ogni pittura parte da diversi fogli di carta da 300-600 grammi. Sono opere realizzate con grande destrezza e precisione, da una mano attenta e vibrante, quella dell’artista che taglia, incolla, dipinge, crea.Ogni opera è una storia e un commento sugli eventi attuali e sulla vita dell’artista.

CARLO GRECHI – Nato a Roma nel 1944, negli anni settanta frequenta la Scuola delle arti Decorative e nel 1971, l’Accademia Libera del Nudo. Pittore, illustratore e grafico, ha all’attivo numerose mostre collettive e personali. In campo editoriale ha progettato libri, locandine, manifesti e calendari, collaborando con periodici a diffusione nazionale. Le “femmine” di Carlo Grechi sono il simbolo di un delicato ma potente universo in continua “rivoluzione”. Sono donne divine e carnali al tempo stesso, ritratte nell’attimo esatto in cui compiono un gesto. Sedute per terra con le ginocchia al petto, sdraiate in riva al mare o mentre fumano una sigaretta. Le sue opere, disegni e dipinti, sono tele delicate, eteree, armoniose e leggere.

FABIO SALAFIA – Nato nel 1979 a Grammichele, in provincia di Catania, frequenta l’Istituto Regionale d’Arte conseguendo la maturità in Design Architettura e Arredamento, e l’Accademia delle Belle Arti di Catania,dove si laurea nella sezione Pittura. Fin dai primi lavori, si profila l’interesse fondamentale del pittore per il paesaggio, affrontato nel tempo con diverse tecniche, l’olio, il pastello,l’incisione, e indagato nella soggettività delle percezioni della natura,come essenziale traduzione d’una emozione. Le chiavi d’accesso all’universo pittorico dell’artista vanno infatti ricercate proprio nelle regioni stratificate dell’io. È un viaggio, quello di Fabio Salafia, che si propone quale meta ultima l’anima, il nucleo caldo delle cose naturali e delle cose dell’uomo.

PETR SHEVCHENKO – Da quando ha memoria, come lui stesso afferma, Petr Shevchenko, artista russo che vive ad Atene, è sempre stato interessato all’arte e all’espressione della propria persona. Per lui l’arte rappresenta un viaggio attraverso l’esplorazione di sé stessi e la creazione di un linguaggio universale capace di interpretare la realtà. Molti dei suoi lavori sono vere e proprie sperimentazioni, in ogni sua opera cerca di esprimere i suoi pensieri e le sue sensazioni attraverso la combinazione di tecniche diverse.

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