Da venerdì 3 settembre su largo Giannella e piazza Diaz il progetto di rigenerazione urbana realizzato da Archistart, Basso Profilo, biro+ e La Capagrossa nell’ambito del BiArch
BARI – La città è fatta di persone, di flussi che occupano lo spazio, lo riempiono e lo abbandonano con la periodicità tipica della marea. È questa la suggestione da cui nasce l’installazione temporanea che prende proprio il titolo di “Marea”, realizzata sul lungomare di Bari da Archistart, Basso Profilo, biro+ e La Capagrossa nell’ambito del BiArch, il Festival internazionale di Architettura in corso nel capoluogo pugliese fino al prossimo 20 settembre. Marea intende sviluppare il tema del margine, leitmotiv del BiArch, concentrandosi sulla prossemica e i riti che legano e separano i baresi e il mare e sul tema dei beni comuni.
Marea è un intervento “nello” e “per lo” spazio, capace di funzionare al contempo da dispositivo visivo e come catalizzatore di un processo di rigenerazione urbana, che coinvolgerà attivamente le comunità che vivono il lungomare e abitano il quartiere, grazie a momenti di co-creazione e di confronto con esperti internazionali di urban social design.
Durante le giornate del festival, la pavimentazione di piazza Diaz e largo Giannella verrà trasformata grazie ad un motivo geometrico a ziz-zag che ricorda proprio il susseguirsi delle onde del mare, il cui livello periodicamente monta e si espande, per poi tornare ordinario. Tre, in particolare, le serate in cui – dalle 18 alle 20.30 – a Largo Giannella si alzerà la marea: venerdì 3, sabato 11 e sabato 18 settembre. I partecipanti contribuiranno alla realizzazione del progetto, colorando la pavimentazione della piazza e dialogando con alcuni dei più interessanti autori di interventi di rigenerazione urbana e urbanistica tattica in Italia e negli altri Paesi europei: Coloco (Parigi), Guerrilla Architects (Berlino), orizzontale (Roma), Gravalos-Dimonte (Saragozza), Ground Action, HPO (Ferrara), Post Disaster (Taranto-Milano),
Il lungomare di Bari come bene comune e abitato, dunque, che rientra protagonista dei riti che legano e separano i baresi dalla propria città, dal proprio mare. Durante le giornate del Festival, inoltre, piazza Diaz e largo Giannella si animeranno grazie a momenti di laboratorio e di discussione aperti alla collettività.