Trevisi: “Grazie a noi un atto concreto che potrebbe bloccare il gasdotto”
LECCE – “Grazie all’emendamento presentato dal M5S, si provvederà a mettere in atto attività di monitoraggio per individuare la presenza di habitat marini che possano giustificare la proposta di istituzione di un SIC nel tratto di mare antistante la costa di Melendugno. Finalmente la Regione fa qualcosa di concreto per bloccare il gasdotto TAP”. Così il consigliere del M5S Antonio Trevisi commenta l’approvazione in sede di assestamento di bilancio dell’emendamento per istituire un nuovo capitolo di spesa denominato “Monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat marini” con una dotazione finanziaria di 100 mila euro. Un monitoraggio utile ad individuare i siti in cui sono presenti habitat da mantenere e tutelare, per poter conseguentemente adottare idonee misure a salvaguardia dell’ambiente e pienamente conformi agli indirizzi di tutela previsti dalla Direttiva 92/43/CEE.
“Una misura – spiega Trevisi – che potrebbe mettere in seria discussione la realizzazione del Tap vista la presenza di un’area di circa 200 metri quadrati di Cymodocea nodosa in corrispondenza del punto di uscita del microtunnel, confermata sia dagli studi condotti dalla stessa TAP che nel corso della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA; inoltre, è stata accertata la presenza di estese superfici di Posidonia oceanica in buone condizioni sia su affioramenti rocciosi sia in prossimità della costa a nord e a sud dell’asse del microtunnel e non si può trascurare la presenza di coralligeno nel fondale marino interessato dai lavori della società TAP AG. Ora auspichiamo che si provveda nel più breve tempo possibile – prosegue il pentastellato – al censimento e al riconoscimento degli habitat marini presenti nel tratto di mare antistante le coste di Melendugno, con particolare riferimento agli habitat “Praterie di Posidonia” e “Scogliere”, visto che purtroppo si è già perso troppo tempo. Se fosse stata approvata – conclude Trevisi – la nostra mozione presentata a settembre 2017, a quest’ora avremmo già fatto enormi passi avanti anche per sostenere la riapertura della procedura di VIA. Da sempre infatti sosteniamo che la cartografia di riferimento, da cui è disceso il parere favorevole della Commissione tecnica di VIA, riporta una evidente e anomala discrepanza con lo stato dei luoghi proprio a largo delle coste di Melendugno”.