Grazie a questo passaggio amministrativo, che definisce i rapporti tra l’ente erogatore dei finanziamenti (MIBACT, fondi provenienti dalla delibera Cipe 10/2018) e il Comune di Taranto, si entra nella fase operativa di progettazione e realizzazione delle opere. «Cambieremo radicalmente l’aspetto della città – le parole del sindaco Melucci -, grazie anche all’opera del Governo e soprattutto del ministro Dario Franceschini che ha mostrato la sensibilità politica di sostenere il percorso di transizione che abbiamo immaginato per la nostra città, attenzione condivisa da tutte le strutture periferiche che hanno contribuito alla finalizzazione delle risorse. Con un investimento complessivo di 63 milioni di euro, l’amministrazione inaugurerà una stagione di cantieri mai vista prima, che interesserà l’asse urbano che attraversa l’Isola Madre finendo a Palazzo Archita».
Proprio quest’ultimo è l’intervento più sostanzioso, 20 milioni di euro per il risanamento e il restauro dell’immobile simbolo del Borgo, cantiere destinato a modificare il profilo e la fruibilità dell’intera zona. «Palazzo Archita è già un cantiere aperto – ha aggiunto il sindaco -, con i lavori per la messa in sicurezza e la realizzazione delle coperture in corso e i quelli di rifacimento delle facciate di prossima partenza. Con questo finanziamento si interverrà radicalmente anche sulla sua destinazione d’uso, individuando spazi per la cultura, l’istruzione, le attività produttive».
Un altro cantiere fondamentale per l’immagine della Città Vecchia è quello relativo alla riqualificazione e recupero delle pavimentazioni storiche (basolato) di via Duomo e via Di Mezzo, con la contestuale realizzazione dei sottoservizi (compreso il wi-fi), che pesa per ben 9 milioni di euro. Complementare a questo è l’intervento sulle aree archeologiche dell’Isola Madre: «Con un investimento di 3 milioni di euro – ha continuato il primo cittadino – saranno valorizzati i siti del tempio dorico di piazza Castello, dei giardini di piazza Municipio, di largo San Martino e quelli sottostanti chiesa e convento di San Domenico».
Altri due progetti strettamente legati tra loro sono il restauro conservativo delle Mura Aragonesi sotto lungomare Vittorio Emanuele II (7 milioni) e la riqualificazione e valorizzazione della rete degli ipogei (2 milioni), molti dei quali hanno sbocco proprio in Mar Grande, dove si affacciano le mura.
Gli spazi di piazza Castello e piazza Fontana, inoltre, saranno completamente riqualificati con un investimento rispettivamente di 2 milioni e 1 milione. Molto importante l’intervento di riqualificazione del waterfront Mar Piccolo, sempre in Città Vecchia nel tratto compreso tra vico Via Nuova e piazza Democrate (5 milioni), che si integrerà con il progetto SISUS che riguarda l’altro lotto.
Il recupero dei palazzi storici dell’Isola Madre è un’altra direttrice di investimento. Con le risorse attivate dalla firma dei disciplinari saranno riqualificati Palazzo D’Ayala (ricettività, 7,2 milioni), Palazzo Delli Ponti (università, 2,8 milioni) e Palazzo De Bellis (servizi universitari, 1 milione). «A questi si aggiungono Palazzo Carducci, Palazzo Troilo e Palazzo vico Novelune – ha spiegato Melucci –, già finanziati complessivamente con 15 milioni di euro, intervento presto oggetto di altri disciplinari».
Chiude la serie degli interventi la misura da 3 milioni di euro che prevede azioni a sostegno dell’insediamento di imprese culturali e innovative in Città Vecchia. «Quest’ultima misura rappresenta il corollario delle precedenti – ha concluso il primo cittadino -, perché riattivare la vitalità produttiva dell’Isola Madre, diversificando i settori tradizionali, garantirà a tutti questi investimenti di trovare concreto riscontro».
Con la firma dei disciplinari si potrà procedere alle gare per la progettazione esecutiva degli interventi, cui seguirà l’affidamento dei lavori. Entro dicembre 2020 si prevede di terminare la parte progettuale, con l’avvio dei cantieri già nei primi mesi del 2021.
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