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Taranto, Giovanni Paisiello Festival: verso il gran finale

Mercoledì 29 settembre tavola rotonda e giovedì 30 settembre La messa per l’Incoronazione di Napoleone nel Duomo di San Cataldo

TARANTO – Al Giovanni Paisiello Festival di Taranto organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” si va verso il gran finale, l’evento di giovedì 30 settembre nel Duomo di San Cataldo, dove verrà eseguita la «Messa per l’Incoronazione di Napoleone» composta da Paisiello per la pomposa cerimonia di autoinvestitura del generale francese avvenuta a Notre Dame nel 1804 e immortalata in un celebre quadro dal pittore Jacques-Louis David. L’appuntamento di chiusura del festival, momento di punta dell’intera manifestazione, quest’anno dedicata dal direttore artistico Lorenzo Mattei ai rapporti tra il musicista tarantino e Bonaparte, mercoledì 28 settembre, alle ore 18, viene preceduto, nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, dalla tavola rotonda «Paisiello e Napoleone, Napoli e Parigi» con Giulia Giovani dell’Università di Siena, Galliano Ciliberti del Conservatorio di Monopoli, Teresa Bosco dell’Alliance Française ed Ennio Pascarella, autore della monografia «Il sogno di Napoleone» per l’editrice Scorpione. La conversazione, alla quale si accede con ingresso libero sino a esaurimento dei posti, sarà coordinata da Lorenzo Mattei e introdotta dal saluto del vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Taranto, Fabiano Marti.

Fin da quando Paisiello compose una musica funebre in onore del generale Louis-Lazaire Hoche, nel 1797, Napoleone lo stimò come uno dei massimi compositori viventi. Nel romanzo giovanile «Clisson et Eugènie», scritto quando era un semplice capitano d’artiglieria nel 1781, Napoleone paragonava la musica paisielliana al canto dell’usignolo apprezzato dalle sole anime sensibili. E prima ancora che si autoincoronasse Imperatore dei francesi, Bonaparte volle il maestro tarantino alla corte parigina, dove giunse il 24 aprile del 1802 con l’incarico sia di sovrintendere alla musica sacra della cappella privata del Primo Console nel castello di St-Cloud e nel palazzo delle Tuileries, sia di scrivere due opere all’anno e marce militari ogni mese. Dopo aver composto la tragédie-lyrique «Proserpine» e varie musiche sacre, il 29 agosto 1804 Paisiello lasciò la Francia per tornare a Napoli. Ma prima della partenza scrisse una Messa in si bemolle per la cerimonia dell’incoronazione di Napoleone quale Imperatore dei Francesi che si sarebbe tenuta il 2 dicembre 1804.

Per celebrare il bicentenario della morte di Napoleone il Giovanni Paisiello Festival propone, quindi, una giornata di studi durante la quale si approfondiranno non solo i rapporti di committenza che legarono Paisiello alla Parigi napoleonica, ma anche tutti gli aspetti relativi alla produzione e alla fruizione della musica vocale e strumentale degli italiani in Francia nel primo Ottocento. Ennio Pascarella fisserà le coordinate storiografiche di questo cruciale momento dell’Europa postrivoluzionaria, riassumendo le ricerche che confluite nel suo recente volume «Il sogno di Napoleone», mentre Galliano Ciliberti, docente di Storia della Musica per la Didattica al conservatorio di Monopoli, incentrerà la sua relazione su documenti d’archivio parigini inediti. Inoltre, Giulia Giovani, ricercatrice dell’Università di Siena, parlerà della nascita del Conservatorio di Parigi e dei fondi bibliografici in parallelo con la fondazione della Biblioteca del Conservatorio di Napoli, divenuto un unico istituto durante il governo francese. Infine, la presidentessa dell’Alliance Française di Taranto, Teresa Bosco, presenterà la traduzione inedita di una lunga nota manoscritta apposta su una copia a stampa del «Barbiere di Siviglia» facente parte della collezione Ruta, un significativo tassello di storia della ricezione che verrà proposto per la prima volta all’attenzione della comunità scientifica.

Quindi, il gran finale, giovedì 30 settembre, nel Duomo di San Cataldo, dove – subito dopo la consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival a una personalità che verrà rivelata il giorno stesso del conferimento – si ascolterà la «Messa in si bemolle per l’Incoronazione di Napoleone» composta da Paisiello per il sontuoso rito svoltosi a Notre Dame di Parigi nel 1804 e immortalato nella celebre tela di David. Contestualmente, verranno proposti i mottetti «Vivat Deus», «Heu nos Jam Velum», «Nos est in vita amara», «O mortales summo ardore» e «In tuo beato ardore» scritti per la Cappella Palatina di Giuseppe Bonaparte, salito su quel trono delle Due Sicilie che passerà poi a Gioacchino Murat prima della restaurazione borbonica. Si tratta di una prima esecuzione assoluta in tempi moderni affidata, come la «Messa per l’Incoronazione», ai talenti pugliesi dell’Orchestra da Camera e Coro del Giovanni Paisiello Festival diretti da Pierluigi Lippolis, con solisti il soprano Mari De Biasi, il tenore Ma Yumeng e il basso Francesco Masilla. Inoltre, all’interno del Duomo di San Cataldo, verranno riprodotte le meravigliose vetrate della cattedrale parigina con un prezioso progetto di videomapping.

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