Lavoro nel quale la tradizione attoriale si smescola a quella clownesca, ma anche alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, «Giovannin senza parole» accompagna con leggerezza, dolcezza e un clima scanzonato il viaggio dal buio alla luce degli abitanti di un paese nel quale la prima grande regola è obbedire agli ordini del capo, padrone della grande officina delle parole, che corregge a proprio piacimento. Ma quando il capo decide di fare un discorso un giorno solenne, i sudditi non sanno ancora dell’arrivo di un giovane che le regole non sa e che, grazie ai suoi «errori», trasformerà l’intero paese, nel quale l’imprevisto fa capolino mandando all’aria gli ordini dai quali la piccola comunità sembra essere regolata a perfezione.
Ispirandosi a Gianni Rodari il Crest tocca il tema della manipolazione e dell’importanza della parola con un divertente apologo dai contorni buffi, ma attraversato da un sottofondo amaro, al quale viene conferito anche un registro grottesco dagli autori-attori, Catia Caramia, un avvio alla formazione teatrale con Robert Mc Neer e Cèsar Brie e una lunga collaborazione con il Crest a partire dal 2009 con «La storia di Hansel e Gretel», e Andrea Bettaglio, formatosi anche lui con Cèsar Brie, e prima ancora con Briarava Cossati, e cofondatore con la stessa Catia Caramia del Progetto Mu.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. Biglietti 7 euro. Info e prenotazioni 366.3473430.
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