Un viaggio tra musica e musicisti della nuova Europa ai tempi di Napoleone Bonaparte
TARANTO – Il mezzosoprano di fama internazionale, Anna Bonitatibus, lunedì 20 settembre, alle ore 21, inaugura al Teatro Comunale Fusco di Taranto il ventesimo Giovanni Paisiello Festival con un raffinato recital incentrato sulle musiche in voga nei salotti parigini negli anni in cui Napoleone preparò la salita al soglio imperiale. Ai rapporti tra Paisiello e il generale francese, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della morte, è infatti dedicata l’edizione 2021 della manifestazione diretta da Lorenzo Mattei, che con l’organizzazione degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” da due decenni si propone di riscoprire, valorizzare e diffondere la produzione del musicista tarantino.
Ritenuto da Napoleone il più grande compositore al mondo, Paisiello omaggiò il suo illustre ammiratore con un titolo d’opera, la tragédie lyrique «Proserpine», e la celebre «Messa per l’Incoronazione», eseguita il 2 dicembre 1804 a Notre Dame in occasione della pomposa cerimonia di investitura fissata su tela da Jacques-Louis David in un quadro altrettanto famoso. E sarà proprio la «Messa per l’Incoronazione» a chiudere il festival, accanto ad alcuni Mottetti mai ascoltati in tempi moderni, la sera del 30 settembre, nel Duomo di San Cataldo, all’interno del quale verranno riprodotte le meravigliose vetrate della cattedrale parigina con un prezioso progetto di videomapping.
Tra le migliori interpreti vocali del primo Ottocento, capace anche di riscoprire e valorizzare il repertorio cameristico inedito degli anni d’interregno tra la morte di Cimarosa (1801) e l’esordio di Rossini (1810), Anna Bonitatibus sarà per l’occasione accompagnata dalla pianista Adele D’Aronzo, che aprirà la serata con la Sonata per pianoforte solo di Paisiello «Les Adieux» composta in occasione dell’addio del musicista a San Pietroburgo, dove nel 1782, per la corte di Caterina II, aveva messo in musica, molto prima di Rossini, un «Barbiere di Siviglia» diventato famoso in tutta Europa.
Paisiello bisserà il successo del «Barbiere» con «Nina, ossia La pazza per amore», opera con la quale nel 1789 il compositore tarantino portò molti cambiamenti alla struttura del melodramma, tanto da conquistarsi le attenzioni di Beethoven. Dalla «Nina» Anna Bonitatibus proporrà l’aria “Il mio ben quando verrà” e a seguire inizierà un percorso tra gli autori coevi di Paisiello le cui musiche circolavano in quegli anni nei salotti della capitale francese. Si ascolteranno anche delle rarità, come la romanza “Arbre charmant, qui me rappelle” mai eseguita in tempi moderni di Luigi Cherubini, al quale Napoleone dichiarò apertamente di preferire Paisiello. In programma anche una pagina inglese di Haydn, il song «She never told her love» e la cantata «Adelaide» di Beethoven, che di Bonaparte condivise soltanto i primi ideali.
La serata include ancora «L’adieu» del boemo Jan Ladislav Dussek, l’aria “Ombra adorata aspetta” dal melodramma «Giulietta e Romeo» di un altro autore particolarmente amato da Napoleone, Girolamo Crescentini, che fu anche maestro della compositrice e cantante spagnola Isabella Colbran, della quale si ascolteranno «Quel cor che mi prometti» e «Mi lagnerà tacendo». Completano il programma «Ô des infortunés déesse» di Gaspare Spontini, che per la sua opera più famosa, «La Vestale», ricevette i più alti onori alla corte di Bonaparte, e, in prima esecuzione moderna, «Io d’amore, oh Dio mi moro» di Ferdinando Paër, compositore invitato da Napoleone a prendere il posto di Spontini come direttore del Théâtre-Italien a Parigi. Dopo un intermezzo strumentale, l’esecuzione della Monferrina n. 6 di Muzio Clementi, Anna Bonitatibus completerà questo viaggio ideale intonando il «Canto notturno del viandante» di Schubert su versi di Goethe e due pagine vocali del 1821, «Infelice ch’io son» e «Beltà crudele», composte da Rossini durante il periodo parigino.