Al Teatro Curci di Barletta il 22 febbraio “Vivaldiana”

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BARLETTA – Sabato 22 febbraio 2025, alle ore 20.30, al Teatro Curci di Barletta per la Stagione Teatrale 2024/25, sarà di scena la Danza con il coreografo Mauro Astolfi che traduce in movimento alcune creazioni di Vivaldi nello spettacolo “Vivaldiana”.

Cast

Spellbound/ LesThéâtres de la Ville de Luxembourg / Orchestre de Chambre de Luxembourg
VIVALDIANA
danzatori Maria Cossu, Giuliana Mele, Anita Bonavida, Lorenzo Beneventano, Miriam Raffone, Martina Staltari, Roberto Pontieri, Alessandro Piergentili, Filippo Arlenghi
musiche Antonio Vivaldi
disegno luci & set concept Marco Policastro
costumi Mélanie Planchard
assistente alla coreografia Alessandra Chirulli
coreografie Mauro Astolfi

con il contributo del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali e per il Turismo / in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Lussemburgoecult!ur partner, c/o NorddeutscheKonzertdirektionMelsineGrevesmühl GmbH

Al centro di Vivaldianal’idea di lavorare ad una parziale rielaborazione dell’universo di Vivaldi integrandolo con alcune caratteristiche della sua personalità di ribelle fuori dagli schemi. Da questa suggestione è partito il coreografo Mauro Astolfi per tradurre in movimento alcune creazioni di Vivaldi e raccontarne il talento e la capacità di reinventare, nella sua epoca, la musica barocca.

Musicista immerso in un contesto dominato dalla razionalità, Vivaldi si è distinto per la piena consapevolezza di andare oltre i limiti del proprio tempo e la noncuranza a muoversi contro corrente: in questo consiste la sua genialità. Da qui l’idea di Astolfi di rielaborare la sua architettura musicale cercando di restituire alla sua opera caratteristiche di unicità, quelle opere che forniscono un’insuperabile fonte di ispirazione per dare forma a una ricerca in danza che accosti armoniosamente gli aspetti artistici alle declinazioni umane più istrioniche e talvolta folli del “prete rosso”, il primo musicista a comporre col preciso intento di stimolare il gusto del pubblico e non di assecondarlo.