Il cast di interpreti de «Le tragicomiche» è composto da quattro «fliaci», come si chiamavano gli attori delle farse rappresentate nelle colonie greche, vale a dire lo stesso Savino Maria Italiano, Lidia Ferrari, Giuseppe Marzio e Abril Milagros Gauna, protagonisti sulle scene di Michelangelo Campanale (autore, inoltre, del disegno luci) di uno spettacolo che racconta le tragedie di eroi e Dei dell’antichità ricorrendo all’uso delle maschere, realizzate da Roberta Bianchini (i costumi sono di Lisa Serio).
I quattro guitti in scena muovono emozioni e buffonerie ripercorrendo i momenti salienti delle famose gesta eroiche del Pelide Achille, testimone di una storia di guerra e potere che in lui scatenerà la leggendaria «ira funesta». Ma qui non si raccontano le battaglie, quanto l’amore e l’amicizia tra giovani che si confrontano con una realtà in cui l’età dell’innocenza è stata spedita al fronte, mentre i padri, padroni e potenti, possono continuare a imperare sicuri, nel castello delle proprie certezze.
«Partendo dalle gesta eroiche e dalle passioni dei personaggi coinvolti nell’antica epopea dell’Iliade, la pièce affronta con semplicità, ironia e un linguaggio contemporaneo, il rapporto genitori e figli», spiega l’autore del testo, strutturato sullo schema delle «ballate» e avendo come fonte ispiratrice non solo i canti omerici ma anche il celebrato romanzo di Madeline Miller. La presentazione del tema in chiave comica e il prologo affidato a quattro buffoni dichiara, in apertura, la natura dell’opera: una tragicommedia basata su tematiche ben note, appartenenti alla cultura classica della Magna Grecia, dove il viaggio e l’aspirazione di conquista cedono il passo alla profondità dei sentimenti e dei paradossi.
La narrazione ha inizio nel momento in cui Patroclo, esiliato dal padre, raggiunge Ftia e incontra Achille, e nel suo dipanarsi il racconto mostra gli eroi greci che si avviano alla guerra contro Troia, i loro sotterfugi e le loro mire. Tuttavia, le peripezie e le vicende dei conflitti bellici sono lo sfondo su cui si muovono le relazioni umane della vicenda, prima fra tutte la grande amicizia tra Achille a Patroclo, che verrà raccontata ben oltre gli ultimi giorni dell’eroico semidio, mentre la narrazione si fa multipla. Infatti, i fliaci ripercorrono le storie narrate da Omero legandole a famose tragedie antiche, tra cui «Ifigenia in Aulide», in cui Euripide racconta il favore che Agamennone vuole ottenere dagli Dei facendo credere a sua figlia che sposerà il più grande eroe della guerra di Troia, preparandola invece al sommo sacrificio. Si aprono così rapporti inediti tra i personaggi, non solo tra Achille e Ifigenia, ma anche tra Ulisse e Agamennone, lasciando che, attraverso un viaggio immaginario nell’antico, il mito continui ad agire con il suo fascino sull’uomo contemporaneo.
Crest | I Nuovi Scalzi
LE TRAGICOMICHE, vita da eroi
testo e regia Savino Maria Italiano
con Lidia Ferrari, Savino Maria Italiano, Giuseppe Marzio, Abril Milagros Gauna,
scene e disegno luci Michelangelo Campanale
maschere Roberta Bianchini
costumi Lisa Serio
aiuto regia Olga Mascolo
tecnico di scena Vito Marra/Roberto Cupertino
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