Da allora il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica.
Ed ora tocca a noi… Non è consueto per me, spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. Perché Trappola per topi ha un plot ferreo e incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché.
In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare.
Altra considerazione: nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino.
Credo che i personaggi di Trappola per topi nascano ovviamente nella loro epoca ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E credo riusciremo a dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie, ma anche e soprattutto con il talento e l’adesione di una compagnia di artisti che gioca seriamente con un’opera “chiusa” e precisa come una filigrana, che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento.
Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico
Giorgio Gallione
con ETTORE BASSI
di AGATHA CHRISTIE
traduzione e adattamento di EDOARDO ERBA
regia di GIORGIO GALLIONE
con ETTORE BASSI e con CLAUDIA CAMPAGNOLA, DARIO MERLINI,STEFANO ANNONI, MARIA LAURIA, MARCO CASAZZA, MATTEO PALAZZO, RAFFAELLA ANZALONE
scene LUIGI FERRIGNO
musiche PAOLO SILVESTRI
costumi FRANCESCA MARSELLA, luci ANTONIO MOLINARO
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