Il pentastellato a Di Gioia: “Formare gli agricoltori per affrontare le emergenze legate al clima”
LECCE – Sapere se la Regione intenda promuovere corsi di formazione sulle buone pratiche agricole per tutti coloro che operano nel settore agricolo e agroalimentare al fine di prepararli ad affrontare le tante emergenze tra cui cambiamenti climatici e desertificazione. Questa la richiesta oggi protocollata dal consigliere M5S Antonio Trevisi all’indirizzo dell’Assessore regionale all’agricoltura Di Gioia. “La Regione Puglia deve limitare necessariamente l’uso di erbicidi – spiega il consigliere pentastellato – e puntare sempre di più sull’utilizzo delle pratiche consentite in agricoltura biologica, ma per fare questo è necessario puntare sulla formazione degli agricoltori. I corsi dovrebbero trattare argomenti come l’utilizzo delle buone pratiche agronomiche e le tecniche volte a restituire vitalità al suolo con concimazioni organiche e sovesci per ricostruire la struttura e l’humus, sulle tecniche di innesto in relazione alla suscettibilità varietale, sulle tecniche innovative di irrigazione, ecc.”
Altro tema su cui per Trevisi dovrebbero essere incentrati i corsi sono le tecniche innovative d’irrigazione attraverso l’applicazione dell’aridocoltura. Si tratta di una tecnica volta a ridurre gli apporti idrici per le colture mediante apposite lavorazioni e sistemazioni del suolo impiegando specie e varietà arido-resistenti.
“Questo – continua il consigliere cinquestelle – in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità e dello sfruttamento indiscriminato delle acque sotterranee per gli usi agricoli che sta producendo un deterioramento degli acquiferi, dovuto sia alla contaminazione salina, che alla impermeabilizzazione dei suoli che non permette alle falde di ricaricarsi nei periodi piovosi. I fenomeni legati ai cambiamenti climatici come siccità e desertificazione cambieranno profondamente nei prossimi anni l’agricoltura della nostra regione e questi cambiamenti possono essere affrontati solo rivisitando in chiave innovativa le buone pratiche agricole che prevedono il ritorno verso il biologico e la qualità del prodotto e il progressivo abbandono della chimica. Oggi, serve soprattutto diffondere la conoscenza che rappresenta il principale valore aggiunto del progresso economico nel settore. Per quanto riguarda i corsi – conclude – l’assessore valuti se tutto ciò possa essere adeguatamente finanziato nell’ambito della Misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione” del PSR“.