“Accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto controllare l’operato di Fiorillo”
LECCE – Dalle notizie di stampa sull’inchiesta della Procura di Bari sul crac delle FSE emergono i presunti sperperi dell’ex amministratore unico Luigi Fiorillo il quale guadagnava circa 100mila euro l’anno per l’incarico di dirigente distaccato di FSE e 48 mila euro come amministratore unico, somme che sarebbero state integrate con l’assegnazione di incarichi milionari. Secondo l’accusa Fiorillo avrebbe percepito una somma lorda di oltre 20 milioni di euro in undici anni addebitando inoltre ad FSE, un milione e trecentomila euro per l’affitto e i servizi di pulizia dell’appartamento in cui viveva a Roma. Il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi chiede che si faccia chiarezza in merito:
“FSE è stata “saccheggiata” per anni – dichiara il pentastellato – e ci sembra strano che nessuno si sia accorto di quello che stava accadendo. Per questi motivi chiediamo che si accertino non solo le già evidenti responsabilità di Fiorillo, ma anche quelle di tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare sul suo operato e invece sono rimasti per anni con gli occhi bendati. Possibile che nessuno al Ministero dei Trasporti si fosse accorto di quanto stava accadendo? Possibile che Fiorillo abbia fatto tutto da solo?”.
L’ammontare dei fondi pubblici confluiti nelle casse di FSE si aggira intorno ai 2 miliardi di euro fino al commissariamento del dicembre 2015, più del 10 per cento dei quali dissipati e ritenuti dagli inquirenti causa del crac.
“Tutti fondi – continua il pentastellato – che avrebbero potuto contribuire a migliorare il trasporto, a rendere efficienti i mezzi su rotaia e su gomma e a garantire un servizio adeguato per le migliaia di turisti che ogni anno vengono a visitare il Salento e hanno difficoltà a spostarsi dal capoluogo alle varie località marine e barocche del Salento. Un vero dramma – conclude – per un territorio che offre tanto per bellezza ed enogastronomia ma non garantisce dei servizi adeguati”.