Intorno al grande falò, musica, vino e degustazione del “piatto di San Giuseppe” i tipico della tradizionale festa dedicata al santo artigiano e protettore della famiglia
TROIA – A Troia, la notte di San Giuseppe sarà illuminata dalla luce del fuoco. Dopo tre anni di assenza torna la festa popolare della Primavera. Il Falò di San Giuseppe è un momento magico che ogni anno, da secoli, unisce la comunità troiana nella devozione al santo e nella tradizione.
Il Comune di Troia e le associazioni, Tur 27, Pro Loco, Comunità San Francesco e Museo della Civiltà Contadina Vivente, sono al lavoro per l’organizzazione della festa che ha conservato l’aspetto sacro.
Domenica prossima, a partire dalle ore 19.00, don Paolo Paolella darà avvio alla festa dopo la benedizione del fuoco. Un rito di propiziazione antichissimo, legato al culto della terra, alla sua rigenerazione. Questo è, infatti, il tempo della nuova luce, dell’equinozio di Primavera, del risveglio della natura.
“Fino a qualche anno fa ogni parrocchia realizzava un falò e noi, allora ragazzi, ci davamo da fare nell’allestirlo, raccogliendo la legna e preparando tutti gli ingredienti per “il piatto di San Giuseppe” ovvero “spaghetti, aglio, olio e peperoncino”, il piatto semplice per eccellenza, come san Giuseppe -ricorda la vice sindaco, Antonella Capozzo-. Oggi, in alcuni quartieri, c’è ancora chi realizza un piccolo falò soprattutto in segno di devozione. Il fuoco che realizziamo, ormai da diversi anni, trova continuità nella tradizione che la Comunità San Francesco e la parrocchia di Sant’Anna tramandano”.
Intorno al grande falò, tra musica e balli, si potranno degustare piatti tipici della tradizione contadina e del buon vino. Tutto, naturalmente, offerto dalla comunità troiana.
Un’occasione per trascorrere una serata all’insegna della convivialità, della serenità, illuminata dalla calda luce del fuoco.
“Facciamo il possibile per mantenere vive le tradizioni popolari, non riproporle ci espone al rischio di perderne la memoria storica- sottolinea la consigliera delegata al turismo del Comune di Troia, Rosalia Di Mucci. –Nelle manifestazioni, nei riti religiosi popolari è ancora possibile trovare autenticità delle relazioni e un senso vero e profondo di essere comunità. Ci piace tramandarli, ma è anche nostro dovere farlo”.
Appuntamento a Troia, domenica prossima, 19 marzo, alle ore 19.00.