Si tratta di due sorvegliati speciali che avrebbero ottenuto i contributi pubblici nonostante il divieto previsto dal codice antimafia, per le persone sottoposte a misure di prevenzione, “di ottenere finanziamenti, mutui agevolati e ad altre erogazioni dello stesso tipo comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali”.
Le fiamme gialle, coordinate dalla Procura di Bari, hanno ricostruito i precedenti penali e di polizia dei due agricoltori controllati, “condannati in via definitiva per estorsione, rapina, furto aggravato, ricettazione, detenzione illegale di armi”, precisa sempre l’Ansa. Dagli accertamenti sulla loro attività è emerso anche che uno dei due avrebbe messo in piedi la truffa “mediante artifici e raggiri consistiti nel simulare la disponibilità dei terreni indicati nelle domande di pagamento, attraverso la predisposizione e presentazione di falsi contratti di affitto”.
I finanzieri hanno quindi verbalizzato i due indagati per la commissione della violazione amministrativa, segnalato i fatti all’Agea per la sospensione di ulteriori erogazioni e per il recupero dell’illecito percepito e, infine, li hanno deferiti alla Procura della Corte dei conti di Bari per il presunto danno erariale.
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