La grande musica può offrire delle possibilità molto ampie per il futuro dei ragazzi, ma occorre potenziare l’offerta formativa della scuola.
“La grande musica è una miniera vastissima – dichiara il maestro Uto Ughi -, che può dare la gioia a milioni di giovani, ad una platea illimitata di ragazzi, che però purtroppo viene a mancare nel sistema scolastico nazionale. Bisogna far sì che questa lacuna venga colmata, con iniziative come questa che stiamo mettendo in campo a Taranto”.
“Sono felice di essere coinvolto in queste iniziative – commenta il maestro Uto Ughi -. La masterclass cade in un momento importante per l’istituzione del Conservatorio Paisiello di Taranto, quello della statizzazione, sono contento di essere coinvolto in questo traguardo significativo. Questa istituzione è tra le più antiche e gloriose del nostro Paese”.
Lo studio del violino è molto complesso ed il maestro Uto Ughi rivolge un messaggio agli studenti che intraprendono questo tipo di percorso. “Il violino è tra gli strumenti più nobili. Non si può fare una preferenza tra questo ed altri strumenti, ma si può dire che il violino è lo strumento più vicino alla vocalità, alla voce umana. Gli strumenti devono sempre essere subordinati alla bellezza del canto, della voce umana, che è il più perfetto degli strumenti. Agli studenti dico di affrontare questo percorso seguendo la loro indole, l’entusiasmo e la passione che ognuno deve metterci”.
Il concerto di Taranto si presenta in una formula inedita, in cui, oltre all’esecuzione delle celebri Quattro stagioni di Vivaldi, Uto Ughi stesso legge e spiega i sonetti di Vivaldi. È un modo nuovo, interessante e completo di proporre i classici. Dichiara il maestro Uto Ughi, a proposito della scelta di questa proposta: “Si tratta di musica figurativa, musica che va oltre all’impressione musicale, che va oltre il suono, ma che abbraccia anche il lato visivo. Le “stagioni” sono un grande affresco musicale accompagnato da sonetti, per cui abbracciano il lato visivo, il lato poetico e il lato musicale. Tre arti sono riunite”. Grande musica, letteratura e arte scenica vivranno insieme al teatro Orfeo nella lezione-concerto del maestro Uto Ughi. Vivaldi, oltre alla perfezione e alla complessità tecnica e a distanza di tanti secoli, consegna agli spettatori ancora oggi una musica universale, unita alle parole in versi. “Vivaldi – spiega il maestro Ughi – è stato uno dei più geniali compositori di ogni epoca. Lo caratterizza la freschezza dei suoi temi, che non sono mai uno uguale all’altro e valorizzano lo strumento, perché Vivaldi era violinista lui stesso. Conosce tutta la varietà infinita di timbri degli strumenti ad arco, per questo Vivaldi rimarrà intramontabile nella storia, perché ha creato questo stile degli strumenti ad arco come nessuno. In effetti, Bach ha trascritto tanti concerti di Vivaldi per altri strumenti, perché era un ammiratore di Vivaldi”.
Le Quattro stagioni di Antonio Vivaldi è la più nota delle composizioni del “Prete Rosso”. In realtà si tratta di quattro concerti distinti, ispirati da altrettanti sonetti del compositore veneziano, dedicati dallo stesso ciascuno ad una stagione. Il maestro Ughi leggerà e commenterà i sonetti originali vivaldiani che precedono l’esecuzione di ogni concerto, per restituire al testo tutta la sua poeticità, facendo apprezzare la musicalità dei versi e quella delle note del suo violino. Si potrà seguire il testo sul programma di sala per una maggiore e affascinante comprensione del testo, come se fosse una lezione-concerto. Questa famosissima composizione barocca non è soltanto vertice assoluto della creatività italiana di ogni tempo: rappresenta simbolicamente l’esaltazione della vita. Di ogni suo momento, Vivaldi mostra la bellezza, inserendola nell’armonia del ciclo del tempo. Quest’opera ha portato la genialità italiana nella musica, rendendola famosa in tutto il mondo.
“L’evento ha una missione e una valenza sociale. La musica è un veicolo di pace e armonia – dichiarano gli organizzatori -, rafforza la volontà dell’uomo di contrastare l’odio e la violenza. Bisogna aprirsi al dialogo anche col contributo dell’arte e della musica. La cultura è libertà. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Eni e ha la finalità – è stato spiegato – di portare il messaggio e la sua valenza culturale al più vasto pubblico possibile.Questo progetto che porta il nome di Uto Ughi, considerato uno dei maggiori violinisti del nostro secolo – aggiungono gli organizzatori –, è diffondere e regalare la gioia della grande musica classica donandola alla cittadinanza, e specialmente alle giovani generazioni che oggi più che mai necessitano di recepire i grandi valori che la musica trasmette”.
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