LECCE – Sabato 18 dicembre (ore 21 – posti esauriti) nel Salone degli Specchi del Palazzo Baronale di Caprarica di Lecce prosegue l’inedita edizione winter del festival “Il Cammino Celeste”, nato nel 2016 da un’idea della flautista Giorgia Santoro, che cura la direzione artistica, e di Luigi Del Prete. Il secondo appuntamento ospita “Verde Barocco” di Francesca Benetti. Il progetto solistico della tiorbista e cantante valorizza le metafore poetiche legate alla natura nel repertorio del primo seicento italiano. Nata a Trento, dove inizia la sua formazione musicale in giovane età, si diploma in chitarra classica con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia sotto la guida del M° Florindo Baldissera. Prosegue gli studi chitarristici alla Hochschule der Kuenste (Università delle Arti) a Berna nella classe del M° Elena Casoli, diplomandosi nel 2012. Parallelamente approfondisce lo studio della prassi antica e del repertorio barocco a Basilea con il liutista Peter Croton presso la Schola Cantorum Basiliensis, specializzandosi così nella prassi antica fino al periodo romantico e nello studio del basso continuo. La sua attività concertistica come solista e in formazione da camera con gli strumenti a pizzico antichi vanta collaborazioni in Svizzera e Italia con rinomati direttori ed orchestre barocche di fama internazionale. In Italia si esibisce al Festival Monteverdi di Cremona, Festival Anima Mea e Festival di musica antica Barion (Bari), Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Villa i Tatti (Firenze) – Centro di ricerca sul rinascimento italiano dell’Università di Harvard, Palazzo Schifanoia (Ferrara), Fondazione Tagliavini (Bologna), Castello del Buonconsiglio (Trento) e molti altri. Abbina l’attività di strumentista a quella di cantante barocca. È direttrice artistica dell’ensemble Concerto di Margherita, specializzato nella singolare prassi storica del canto accompagnato nel repertorio madrigalistico italiano del primo ‘600 (www.concertodimargherita.com) e con il quale si esibisce nei maggiori Festival di musica antica in Europa, tra cui il Festival d’Ambronay (FR), Freunde Alte Musik Basel (CH), Trigonale Festival (A), York Early Music Festival (UK), Musica Antica da Camera (NE), Internationale Händel-Festspiele Göttingen (D). Svolge da anni un’intensa attività d’insegnamento della chitarra classica in Italia e Svizzera. Vive tra la Puglia e il Trentino Alto-Adige. Con Verde Barocco si esibisce in ambienti in cui natura e pubblico sono in contatto, come serre, parchi, chiostri e altri.
Il programma di questa edizione speciale del Festival – promossa dalle Amministrazioni comunali di Caprarica di Lecce e Giuggianello, con la produzione di Zero Nove Nove e il patrocinio dell’Associazione europea delle vie Francigene, dell’Associazione Le Comunità ospitanti degli itinerari Francigeni della Puglia meridionale, dell’associazione Dimore storiche italiane e dell’Ecomuseo di Giuggianello – proseguirà domenica 19 dicembre (ore 21 – posti esauriti) con “Canti di gioia, di preghiera e d’amore” de La Cantiga de la Serena. Il trio, formato da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, saz, daff), Giorgia Santoro (flauti, arpa celtica, setar) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar), da anni si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo, promuovendo il dialogo culturale tra Occidente e Oriente. Dopo “La serena” (Workin’ Label – 2016) e “La Fortuna” (Dodicilune – 2019), nel 2021 è uscito “La Mar” (Dodicilune), una raccolta di dieci canti appartenenti a diverse tradizioni musicali che hanno come motivo conduttore il mare, “la mar” in ladino. Il cd è entrato nella Top 100 della “World Music Charts Europe”, storica e prestigiosa classifica stilata da EBU, circuito delle radio e televisioni pubbliche europee. Insieme ai precedenti, questo terzo lavoro discografico forma una trilogia del mare e delinea un viaggio immaginario lungo il quale antiche cantighe sefardite (espressione della cultura degli ebrei spagnoli) si intrecciano a canti tradizionali pugliesi (canti narrativi, tarantelle), un syrto greco si fonde con un canto della Grecìa salentina, le sonorità ammalianti di una melodia siriana incrociano il vigore solenne di una villanella napoletana, fino a sciogliersi nel ritmo travolgente di un horo macedone. Un dialogo d’amore sospirato tra il mare e il femminile, il canto della sirena che continua ad ammaliare i viandanti di ogni tempo. I tre musicisti eseguono questo repertorio utilizzando strumenti che appartengono a diverse culture musicali, lasciando ampio spazio alla libera espressione del proprio modo di sentire e filtrare questi antichi canti di amore, preghiera e gioia.
Mercoledì 29 dicembre (ore 21 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria), infine, nella Chiesa Madre di Sant’Antonio Abate a Giuggianello, l’Ensemble Calixtinus proporrà “Personent Hodie – Canti di Natale nel medioevo” con Giovannangelo de Gennaro (canto, viella, traverso, bombarda, organistrum) e Nicola Nesta (canto, liuto, medievale, citola, oud, organistrum). Le melodie sono tratte da fonti diverse, compilate tra il XIII e il XIV secolo quali il Laudario di Cortona, il Llibre Vermell di Monserrat, le Cantigas de Santa Maria, Codice di Montpellier, il Codex Las Huelgas e fonti anonime che testimoniano le modalità attraverso le quali si manifestava la religiosità dell’uomo medioevale. L’Ensemble Calixtinus nasce a Molfetta nel 1992 per ricostruire le tradizioni del periodo medievale e tradizionale della Puglia, punto di passaggio dell’Italia meridionale tra cristiani musulmani ed ebrei. In questo senso conduce un’approfondita ricerca dedicata al recupero dei manoscritti locali (graduali, antifonali, polifonie liturgiche a falso bordone) allo scopo di ridare vita a quella musica che fa parte del patrimonio culturale e storico della Puglia. In parallelo l’Ensemble ha affrontato diversi repertori vocali e strumentali del medioevo (musica sefardita, monodia e polifonia liturgica colta e tradizionale) con particolare interesse nei confronti delle tradizioni musicali extraeuropee dal vicino oriente all’Asia centrale. Nel campo della ricerca musicologica, l’Ensemble si avvale di una équipe che studia i manoscritti dell’epoca, esaminandone attentamente l’aspetto semiologico, paleografico, storico e rituale. L’Ensemble ha una intensa attività concertistica e partecipa a molti festival in Italia e all’estero riscuotendo consensi di critica e pubblico.
Il Festival musicale e culturale nasce con l’intento di valorizzare le vie percorse dai pellegrini in viaggio verso Gerusalemme nella Puglia meridionale, con particolare attenzione al percorso che dal porto di Brindisi conduce fino a Santa Maria di Leuca. I pellegrini percorrevano il prolungamento della Via Traiana che nel suo tratto sino ad Otranto assunse il nome di “Traiana Calabra”. Strada romana che si ricongiungeva alla “Sallentina”, altra antichissima strada greco-messapica prima e romana poi, che congiungeva Taranto a Otranto passando per Santa Maria de Finibus Terrae a Leuca.
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