Il mondo di Nannarella ri-vive in scena attraverso un percorso di voci, suoni, colori, attimi di ironia e disperazione. Frammenti e momenti di vita che scorrono rapidamente come un fiume in piena com’era il temperamento dell’attrice romana.
“Ho scritto questi monologhi di getto e li ho inseriti in un contesto musicale che conduce lo spettatore nella bella Roma di Via Margutta, della fioraia del Pincio. Momenti di commozione che vanno a ricordare l’avanspettacolo di Teresa Venerdì, il varietà fatto con Totò, gli stornelli de Mamma Roma, il neorealismo di Vittorio De Sica, il periodo fascista di “Roma città aperta”, la sofferenza per gli amori perduti, non ultimo il suo merlo Pinuccio che vola via.
Tanto pe’ canta…la vita è na canzone che vola via”. (Giovanna Lombardi)
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