Vox Italia al sindaco di Brindisi: “Fateci verificare il progetto 5G”

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Chiesto l’accesso alla documentazione per accertare pericoli per cittadini e ambiente

BRINDISI – Una richiesta ufficiale di accesso alla documentazione completa del progetto 5G è stata inoltrata da Vox Italia al Comune di Brindisi. “Vogliamo verificare i dati tecnici degli impianti di telecomunicazione operanti con frequenze 5G ubicati nel Comune di Brindisi, indipendentemente dalla loro potenza dell’impianto e dalla procedura utilizzata dal Comune per autorizzarli” dichiara Loredana Siccardi, in qualità di presidente del circolo Vox Italia di Brindisi.

Per questa iniziativa il circolo brindisino si avvale delle specifiche competenze dell’avvocato David Maggi, che dello stesso circolo ne è il vice presidente, e di Giancarlo Vincitorio che è esponente regionale del movimento politico.

Perché questa richiesta? “Vogliamo accedere ai documenti per comprendere la forza, l’intensità, le caratteristiche del campo elettrico ed elettromagnetico emesso dalle stazioni radio base” – spiega la presidente Siccardi.

Vogliamo la documentazione completa – afferma Giancarlo Vincitorio – perché larga parte della letteratura scientifica ritiene sussistente la nocività dei campi elettromagnetici a livelli ben inferiori a quelli indicati dalla legge, Vogliamo conoscere ogni singolo dettaglio degli impianti previsti a Brindisi perché ogni particolare assume rilievo nell’ottica di tutela della salute della cittadinanza. Analoga richiesta l’abbiamo fatta la settimana scorsa al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e attendiamo risposta.”

E se il Comune di Brindisi dovesse negare l’accesso ai documenti? “C’è un termine di legge – interviene l’avvocato Maggi – decorso il quale noi di Vox Italia procederemo ad impugnare avanti il competente Giudice Amministrativo. Confidiamo che il sindaco di Brindisi opti per la scelta più ragionevole supportata dalla Legge. Nel frattempo moltissimi comuni della provincia di Lecce si stanno adoperando in queste settimane per interrompere questo servizio 5G, che di pubblico ha ben poco se non viene chiarita l’entità dei rischi sanitari e sociali causati”.